venerdì, gennaio 11, 2008

Le banche e l'arte di rovinarsi l'esistenza

Cari Bloggers,

qualche giorno fa è uscita una notizia allarmante, prontamente sommersa dall'immondizia napoletana.

Parliamo dell'ultimo dato sulle sofferenze bancarie, ossìa l'ammontare dei debiti che gli italiani non riescono più a restituire a banche, finanziarie e strozzini di ogni ordine e grado.

Il dato è impietoso: 11.292 milioni, 880 i più rispetto al 2006.

In totale, gli italiani hanno fatto ricorso al mutuo per l'acquisto di case e consolidamento del debito per un ammontare totale di quasi 265 miliardi di euro.

Secondo l'Adusbef, su 3.5 milioni di famiglie che hanno contratto un mutuo, oltre la metà è a rischio insolvenza.
Gli effetti devastanti di questo tsunami si sono già visti negli USA (dollaro svalutato, mercato immobiliare paralizzato e prezzi in caduta libera) e con qualche mese di ritardo, l'onda lunga sta arrivando in Italia, con una crescita annua dei pignoramenti del 20%.

A differenza della Borsa, dove in teoria si dovrebbero rischiare i soldi "in più", la casa costituisce la forma primaria di investimento a lungo termine delle famiglie, e le conseguenze del crollo del mercato dei mutui e immobiliari si avvertono direttamente nella vita quotidiana.

L'origine del male, perlomeno dal punto di vista finanziario, è stato l'aumento del tasso di interesse.

Le banche, furbescamente, hanno venduto quasi esclusivamente mutui a tasso variabile, dove il tasso è legato a quello di sconto, stabilito dalla BCE (banca centrale europea).

Come funziona un mutuo?

In breve: la banca "acquista" il danaro ad un tasso di riferimento (il famoso tasso di sconto) e poi "rivende" questi soldi ai clienti, applicando un margine di guadagno (detto Spread) e spalma la restituzione dell'importo in un arco temporale più o meno lungo (adesso esistono i mutui a 40 anni...)

Se si capisce questo meccanismo, è evidente che la banca ha poco interesse a venderti un tasso variabile se prevede una discesa dei tassi.

Purtroppo troppe persone si sono lasciate abbindolare e le conseguenze sono disastrose: un mutuo da € 100.000 al 4% a 20 anni, corrisponde ad una rata mensile di 605,98 euro (totale € 145.435)

Lo stesso mutuo, al 6%, comporta una rata mensile di € 716,43 e un totale di € 171.943.

Depurate ulteriormente il potere di acquisto dall'aumento di benzina, gas, elettricità, pane e pasta (giusto per mantenerci sui beni di prima necessità) ed ecco spiegato il boom di finanziarie e agenzie di scommesse, che contribuiscono ad allargare il baratro.

Come diceva il mitico Clint Eastwood: "Il mondo si divide in due categorie: chi ha la pistola carica e chi scava".

Voi da che parte state?

4 commenti:

Unknown ha detto...

Senza andare lontano, io mi sono fregato con minicrediti per televisore, lavatrice e fesserie varie. Senza accorgermene, sono andato in rosso, adesso è passata, ma quando non arrivi a fine mese è dura!

sicanosiciliano ha detto...

secondo me facciamo parte della terza categoria....noi siamo già nella fossa ( come lee van cliff :) )

Maxc ha detto...

io sto spalando ... tecnicamente possiamo dire che scavo. Ora scusami, devo tornare alla mia pala. :-)

... che amarezza.

Unknown ha detto...

Anche io ho parenti che hanno preso casa con un mutuo. Loro pensavano di fare la speculazione, ma dopo 3 anni, non ce la fanno più e forse vendono. Addirittura si prospetta che la banca metta all'asta.