domenica, febbraio 10, 2008

La soluzione praticabile - di Max Neuland

Amici del forum,

in deroga ad un costume statutario del nostro Forum, mi permetto di scrivere una nota a complemento della discussione che avete sviluppato.

Nei vostri commenti è stato toccato un tema di importanza capitale per la struttura della società civile nella nostra isola.

Avete fatto riferimento in particolare ai rapporti “collaterali” tra la mafia ed il potere politico.

Da almeno 50 anni le associazioni mafiose sostengono i loro disegni criminosi e il loro potere distruttivo nel territorio grazie alla collaborazione delle istituzioni politiche in un legame vizioso a carattere ciclico.

Il patto scellerato tra la politica e la mafia si basa su uno scambio semplice e purtroppo, per noi siciliani, molto efficace.
Voti elettorali (tanti e orientati al momento giusto) in cambio della “non ingerenza” delle istituzioni, e della politica che le governa, nelle attività e negli interessi delle associazioni mafiose.

Secondo alcuni referti pubblicati dalla DIA, le associazioni mafiose contano ancora adesso 5000-6000 cospiranti in tutta la nostra regione, per cui solo considerando le famiglie legittime dei mafiosi, la Cupola palermitana è in grado di orientare senza difficoltà almeno 300.000 voti, voti che possono triplicare se si considerano tutte le persone che, volenti o nolenti, vengono in contatto con le attività illecite della Cupola (in particolare negli appalti e nei servizi).

Un tale pacco di voti diventa determinante nelle tornate elettorali di rilievo al fine di ottenere la vittoria ed è per questi voti che i personaggi di cui si è pubblicamente parlato in questo mese hanno la loro ragion d’essere.

Un danno per noi siciliani è essere stati amministrati da un governatore condannato in 1° grado per favoreggiamento personale ad un mafioso.

Un beffa per noi siciliani è che un tale amministratore festeggi pubblicamente la sua condanna.

Una vergogna per noi siciliani, come già espresso da uno degli amici del forum, è una maggioranza di centro-destra che dopo la condanna abbia comunque votato la fiducia all’ex-governatore.

Fiducia votata in ragione dell’approvazione del bilancio regionale non solo con i voti di FI, dell’UDC e dell’ MPA (da cui non ci si aspettava niente), ma anche con i voti di AN, cioè con i voti degli eredi ideologici del prefetto Mori, l’unico uomo di Stato che era quasi riuscito a debellare il fenomeno mafioso alle radici.

Alla faccia dei tanto decantati valori della sicurezza e della legalità.

Nel breve termine una soluzione pratica al problema esiste ed è di facile applicazione. Entro i prossimi tre mesi, tutti i siciliani saranno chiamati alle urne per esprimere anche il nuovo governatore della regione con una legge elettorale che prevede l’elezione diretta.

Pertanto, se quella parte minoritaria della sinistra, che non ha carattere clientelare, riuscirà ad imporre come candidato alla Presidenza della Regione il Sindaco di Gela (Crocetta), cioè un amministratore locale che fa antimafia sul serio (bloccando gli appalti in odor di mafia e licenziando le mogli di certi personaggi) e che vive sotto scorta da 4 anni, allora tutti i siciliani avremo nel segreto dell’urna elettorale una grande arma per dimostrare una volta per sempre quello che vogliono.

Se saremo capaci per una volta soltanto di mettere da parte le appartenenze politiche, i vincoli di coalizione e le sterili contrapposizioni potremo dimostrare con il nostro voto che con i politici collusi alle associazioni mafiose non vogliamo avere a che fare.

Alle urne l’ultimo responso.

Max Neuland

34 commenti:

sicanosiciliano ha detto...

Concordo pienamente...Crocetta sarebbe un'ottima scelta.

Filippo Nisi ha detto...

Anche io sono pienamente d'accordo...Crocetta sarebbe la persona giusta per la nostra regione

Unknown ha detto...

Va bene Crocetta...ma quì la questione non è trovare qualcuno che difenda la Sicilia e i Siciliani dal fenomeno "mafia", il punto è riuscire a portare in alto questo individuo, metterlo nelle condizioni di poter lavorare bene, e in queste cose noi siciliani non siamo affatto bravi. Cavolo....prova ne è il fatto che in teoria, in Sicilia la mafia non la vuole nessuno, ma la realtà dei fatti è che ce la "annachiamo" da decenni!!
Staremo a vedere

Unknown ha detto...

Purtroppo in Sicilia c'è quella parte della sinistra clientelare che vuole i personaggi del potere. Prova ne è che la volta scorsa, alla Borsellino mancò un vero e proprio appoggio. Crocetta , proprio perchè di un partito quasi per nulla votato in Sicilia, sarebbe al di sopra di ogni sospetto. E la sua vita quotidiana dimostra che lui è veramente contro la mafia.

Unknown ha detto...

E proprio perchè Crocetta è la persona giusta non verrà candidato sfortunamente per noi...
Certo i miracoli possono accadere, vedremo....

sicanosiciliano ha detto...

Purtroppo a noi siciliani piacciono le persone "VIRTUOSE"...per questo magari ci beccheremo un fac-simile di Cuffaro

Redazione ha detto...

Questo può essere un ottimo spspunto di riflessione:

AL PRESIDENTE PRODI DA FRANCA RAME


Gentile presidente Prodi, mi scusi se la disturbo, ma non posso farne a meno: ho una domanda da porLe che riguarda un grosso problema morale a cui La prego cortesemente di rispondere. Sono giorni che con grande malessere e malinconia, mi ritrovo a ragionare da sola sul susseguirsi degli avvenimenti, cercando di ricostruire come si sia arrivati a questa catastrofica situazione. Per capirci qualcosa dobbiamo partire dall’inizio della storia, rivederci i passi salienti della XV legislatura. Ricordo in quanti siamo andati alle urne sentendo il dovere di allontanare il rischio di un nuovo governo Berlusconi, e con lui tutte le sue leggi vergogna e il rosario di sciagure che ci ha imposto a proprio vantaggio. RitenendoLa persona onesta leale e capace, gli elettori confidavano nella realizzazione di almeno una buona parte delle 280 pagine del programma dell’Unione, dove già a pagina 18 si parla di conflitto d’interessi. Questa non era una vaga promessa ma un impegno sacrosanto che si assumeva coi Suoi elettori. Un impegno ribadito con forza subito dopo la vittoria elettorale, e prima di vestire la carica di Presidente del Consiglio dei Ministri. Ne è passato del tempo, quasi due anni, ma di questo programma solo una parte ha visto la luce. Oltretutto, sui problemi più scottanti non si è neppure iniziato un dibattito, anzi si sono accantonati come si fa con i quesiti fastidiosi. Come mai? Da cosa è stato causato questo “accantonamento” dei molti problemi? Io mi rifiuto assolutamente di ritenerLa un giocoliere da Porta a Porta, che fa contratti con gli italiani e poi se la ride alle loro spalle. Temo piuttosto che Lei non abbia potuto tener fede al Suo programma perché a qualcuno della coalizione di sinistra o, meglio, sinistra-centrodestra non andava bene. Il Suo torto Presidente, mi permetta l’ardire e mi scusi, è stato quello di non denunciare subito, pubblicamente, le difficoltà in cui si veniva a trovare, a costo di recarsi in televisione e, a reti unificate, svelare la situazione, con un discorso tipo questo: “Mi rivolgo a voi, cittadini democratici che mi avete eletto vostro Presidente certi che avrei mantenuto le promesse fatte in campagna elettorale. Promesse che era mia profonda intenzione attuare, ma purtroppo mi è stato impedito. Sto a Palazzo Chigi, sì, ma in una condizione che ben si potrebbe definire di “libertà limitata”. I miei custodi sono coloro che non gradiscono cambiamenti sostanziali. Essi anelano piuttosto a poltrone, privilegi e affari. Ecco i nomi: …..” e doveva fare veramente i nomi, caro Presidente! Credo che Lei, Presidente, più di una volta abbia pensato veramente di dar fiato a questa denuncia, ma il senso di responsabilità e il timore per un futuro negativo per il Paese glieLo hanno impedito. Però a questo punto, Lei non se ne può andare con un indice di gradimento che non si merita, come non merita che si provino sfiducia e senso d’ironia verso la Sua persona. Quante volte è stato insultato, disprezzato e profondamente offeso? No, non può andarsene così, tra i lazzi di tanti rozzi-cafoni che ahimè ci accompagneranno negli anni futuri. La rispetto troppo per accettarlo. Caro Presidente, lei ha il dovere, l’obbligo di riacquistare la credibilità e la considerazione che si merita. C’è una sola strada da percorrere, anche se faticosa. Ma lo deve al Paese: fuori i nomi di chi Le ha impedito di portare a termine gli obiettivi prefissati e soprattutto le subdole scantonate ricattatorie con le quali è stato indotto ad affossare le parti essenziali del programma. E’ indispensabile che i Suoi elettori siano consci d’ogni pressione alla quale ha dovuto adattarsi e cedere. Dobbiamo sapere quali sono gli onorevoli che, sia in Parlamento che al Governo hanno materialmente fatto opposizione alla realizzazione di misure fondamentali per il cambiamento del nostro Paese. È un diritto che ci spetta. E Lei, professor Prodi, questo atto ce lo deve. Non solo per onorare la nostra lealtà ma anche la Sua. Il suo silenzio è sicuramente un gesto di fairplay nei confronti dei suoi avversari, ma in questo modo ci lascia nelle loro mani! Chi Le ha imposto quel numero spropositato di sottosegretari, ministri con portafoglio e senza portafoglio? Chi si è opposto all’abbattimento dei costi della politica? Chi ha bloccato, nei fatti, la più severa applicazione della riforma in materia di sicurezza sul lavoro? Chi sono le persone che hanno vanificato la realizzazione dei DICO? Chi ha voluto la vergogna dell’indulto di tre anni? Chi le ha tirato la giacchetta per tentare di portare a termine una legge-bavaglio sulle intercettazioni? Chi ha voluto il commissario De Gennaro a Napoli, il super-poliziotto di buona memoria alcuna in materia di gestione dei rifiuti? Chi si è messo di traverso per bloccare la tassazione delle rendite finanziarie? Chi ha impedito un serio confronto sulle missioni all’estero? E sulla base di Vicenza? Chi Le ha fatto ingoiare l’accettazione di quel impegno capestro? Tutte scelte soltanto Sue? Ma chi ci può credere?! Come diceva Socrate: “Solo rovesciando la tunica lisa si può leggere con chiarezza la storia di chi l’indossava.” Quindi sarebbe davvero utile che Lei spiegasse pubblicamente a tutti i cittadini italiani le vere ragioni che hanno portato prima al giornaliero logoramento e poi alla caduta del Governo da Lei presieduto. Non può tacere i motivi veri della crisi, altrimenti permetterebbe che coloro che hanno deliberatamente affossato il Suo Esecutivo, possano tranquillamente continuare ad abbattere qualsiasi tentativo serio di modificare la situazione di grave deterioramento, politico, economico e sociale, del nostro Paese. E non mi riferisco soltanto a responsabilità dell’opposizione ben organizzata (questo è il mestiere del polo conservatore!) ma piuttosto al tradimento messo in atto da elementi di governo in combutta con ambigui faccendieri. Se non si assume, una volta per tutte, il coraggio politico di fare chiarezza, ci troveremo come sempre a roteare nel cerchio dell’ignavia, dal quale non si uscirà mai. Le avvisaglie di questo torbido clima, che alla fine ci ha portato alla débâcle, ci erano apparse palesi fin dall’inizio di questa Legislatura: dal primo giorno in Senato, quando dovevamo eleggerne il Presidente. Si ricorda le tre votazioni andate a vuoto? Tre votazioni! Per tre volte i Suoi senatori, sbagliavano il nome o il cognome: Franco Marini (il prescelto) con Francesco Marini o Giulio Marini o Ignazio Marino, con l’aggiunta di schede bianche. Insomma, i numeri non c’erano. La seduta è finita a tarda notte senza nulla di fatto. Quando “novella senatrice” chiedevo: “Ma che sta succedendo? Come può accadere che sbaglino? Non è difficile!” mi si rispondeva: “Qualcuno della nostra coalizione manda messaggi: richieste rivolte al Presidente del Consiglio. Vogliono qualcosa, stanno bussando e attendono risposta come a tre sette! Finché non l’avranno ottenuta, niente Presidente!” “Ho capito! – ho esclamato – E’ un gioco al ricatto! Mio Dio, ma dove sono capitata?! E’ questa la politica?” Se tanto mi dà tanto mi domandavo: quante telefonate in codice avrà ricevuto, Presidente, e pressioni, e messaggi: “Io do, tu mi dai… noi ti appoggiamo, tu ci favorisci. Quanti sottosegretari sei disposto a sistemarci? Quanti ministeri? Quali favori?” Insomma, la solita danza da pochade con porte, portoni e portali che si aprono e chiudono in tempo e contrattempo. Temo che tutto quanto è successo sotto i miei occhi da neofita stupita, in questi 23 mesi si sia ripetuto a tormentone: “O mi favorisci o mi astengo e tu inciampi e vai giù piatto a terra”. La partita è chiusa, d’accordo… E che facciamo? Ce ne andiamo mesti per non aver reagito con solerzia all’andazzo del prender tempo nella speranza d’arrangiare ogni situazione? Io non credo si possa rimontare da sotterrati. So che è duro, ma questo è il tempo di non accettare supinamente, senza un moto di orgoglio, d’esser gettati nella discarica dei refuses politici e soprattutto è ora di denunciare le responsabilità di chi all’interno della coalizione ha remato contro, trascinando il Paese a questa rovina, evitando di incolpare la malasorte che sghignazza sempre nell’angolo basso della storia. Ora è “solo” Presidente. E’ il Suo momento. Lei deve finalmente parlare. Deve dare una risposta decisa alla domanda che in tanti Le poniamo: “Perché non ha reagito alle imposizioni ricattatorie da subito… perché non si è impegnato con tutte le sue forze e sul conflitto d’interessi e sulle leggi vergogna?” Attendiamo in TANTI una risposta.

Con stima Franca Rame

http://www.francarame.it/node/736

Unknown ha detto...

Questo si che sarebbe una gran soddisfazione!

Unknown ha detto...

Chiedo e mi chiedo, perchè no?! Nello Musumeci?
Visto che amministrando la provincia regionale di Catania nel modo di cui tutti sanno (impeccabile) ha dimostrato distacco totale da qualsiasi legame malavitoso e mafioso, facile da instaurare in 9 anni (si significa 9 anni)per uno nella sua posizione.
Ricordo, altresì, che Crocetta ha usufruito dell'appoggio di forze, partiti e persone che a Gela lui stesso (e questo gli fa onore) ha scaricato e addirittura denunziato e posto alla gogna.
Di tutto quanto, non mi risulta Nello Musumeci e, per tutto quanto, ritengo che un candidato possa fare e rifare lo stesso per il futuro.
Si significa, naturalmente, che la stessa cosa, almeno per ora non la si può ascrivere e imputare a Nello Musumeci che è stato, che è e speriamo possa essere nell'immediato futuro il candidato che piace alla gente.
LUPO GRIGIO

Giuseppe Giustolisi ha detto...

Sulle collisione politica-mafia c’è poco/molto da discutere, ripeto non voglio entrare nel merito della questione, ma a rigor di logica è la pubblica accusa che esce malconcia dal processo sulla vicenda Cuffaro, ma di questo nessuno né parla, nonostante gli ingenti mezzi profusi, non è riuscita a provare il caposaldo di tutto l’impianto accusatorio.
La macchina della Giustizia del nostro paese ha provato a mettere sotto accusa per mafia il presidente d’una Regione e letto democraticamente dal popolo (con il voto di oltre un milione e 600mila siciliani). Per fare questo i pubblici ministeri di Palermo non si sono risparmiati non si sono risparmiati nel lavoro e, soprattutto, non hanno risparmiato risorse (naturalmente pubbliche). Hanno verificato qualcosa coma 2 milioni di telefonate, durante il processo per decifrare alcune controverse intercettazioni ambientali, sono stati chiamati a esprimere i propri pareri i più noti periti d’Italia, alla fine l’accusa non ha retto. Un Tribunale ha stabilito che Cuffaro non ha favorito la mafia, la condanna c’è stata, ma per favoreggiamento semplice e per violazione di segreto d’ufficio. Tutta l’attenzione è stata spostata sul Presidente della Regione e non sulla Procura che no è riuscita a provare l’accusa di mafia.
Escono dichiarazione di Grasso, commissione nazionale antimafia presieduta da un certo Forgione
Pupillo di Bertinotti e non sto qui a dire come è divenuto presidente, ma c’è poco limite alla decenza.
Come mai la commissione non racconta nulla sul rapporto tra immondizia napoletana e camorra? A cosa serve questa pomposa commissione parlamentare? A pilotare le solite strumentalizzazioni politiche, magari per imbastire un temerario processo per mafia all’Andreotti di turno?
Sono queste le domande che mi pongo in questi giorni, sono queste questioni che mi convincono che non è solo una problematica di nomi, ma è il sistema Italia, Sicilia che va profondamente modificato.
Chi garantisce i cittadini che un pubblico ministero eletto in una parte politica ha svolto il proprio lavoro di inquisitore con equità? Se quello che sta succedendo oggi a Napoli fosse avvenuto in Sicilia, sarebbero stati accesi tutti i riflettori del mondo…
Stiamo attendi quando parliamo di soluzioni praticabili, è una questione grande e profonda, tutti i nominativi sono buoni, Crocetta, Musumeci e quant’altri citati sul forum, ma non basta!! Non Bastano i nomi.
Un saluto Giuseppe Giustolisi

Unknown ha detto...

Quando uno viene condannato, deve pagare le spese processuali. Andreotti non è mai stato dichiarato innocente ma prescritto. Prescritto non significa innocente, ma "l'hai fatta franca perchè è passato troppo tempo". Io penso ai problemi di casa mia e i napoletani pensino ai loro. I riflettori su Napoli ci sono, eccome, e noi dobbiamo guardare a chi è meglio di noi, non peggio. Musumeci mi è simpatico, ma dubito che la destra lo candidi. Cuffaro e Lombardo si stanno alleando: questo si che è un passo in avanti!

Giuseppe Giustolisi ha detto...

Perchè su un ragionamento complesso e delicato che ho posto, si prende solamente una frase usata citando Andreotti, ma tanto per fare un esempio e non si entra nel merito della questione? Cara gattina, dobbiamo essere seri, io non sto difendendo Andreotti o Cuffaro e no proponendo Crocetta o Musumeci, ho posto delle riflessioni seri e importanti, non m'importa chi presenterà il Centro Destra o il Centro Sinistra, ribadisco non è solo una questione di nomi, come si fa a dire è meglio Tizio invece che Caio, discussione sterile, ma se ad oggi non sappiamo che cosa si vuole fare. Come si cambiano le cose con i nomi? Ma per carità, nessuno parla di programmi, nessuno dice riformiamo quest'aspetto o quell'altro. La politica non è un gioco, i personalismi hanno rovinato l'Italia e la Sicilia. Secondo te io mi preoccupo di Napoli e non di casa mia, io mi preoccupo di Mirabella, posso dirti, ma io buttu qui dei ragionamenti per confrontarmi, per convincermi che c'è gente che vuole cambiare lo stato delle cose, che c'è gente disposta a scommersi sul futuro. La politica non è questione di simpatia, io posso essere simpatissimo, bacio, abbraccio e quant'altro, ma se sono un emirito imbecille come faccio a cambiare le cose? La competenza, le idee, la capacità di governo, ma contano queste cose nelle scelte politiche?
Saluti Giuseppe Giustolisi

Unknown ha detto...

Quando hai ragione, hai ragione: un nome, senza un contenuto, non serve a nulla. Ma se non ci liberiamo almeno e per subito dei nomi che sappiamo portatori di danno, abbiamo voglia di aspettare il cambiamento.

Piazza pulita bisogna fare!
Come dice Grillo, c'è bisogno di aria fresca!

Giuseppe Giustolisi ha detto...

Miccichè comincia a dare degli spunti non è il programma li ha pubblicati oggi:

Legalità.
Occorre costruire vere e proprie infrastrutture di legalità (l’espressione è di Mimì La Cavera ma la sposo volentieri). Come? con l’applicazione di regole precise e rigide che tutti i direttori regionali dovranno rispettare, con l’applicazione della legge sulla semplificazione amministrativa che è già pronta e che toglie, laddove è possibile, il potere delle autorizzazioni. Ancora, alla Regione vengono decise una serie di nomine in cui il curriculum sembra solo un optional.
E’ obbligatorio cambiare il metodo affidando, ad un gruppo di persone qualificate la scelta delle nomine.


Fondi Strutturali.
L’uso dei fondi strutturali va coordinato in maniera seria e le scelte sul come spendere le risorse non possono essere affidate ai singoli assessorati ma devono fare parte di una strategia complessiva con l’individuazione delle priorità e delle cose realmente realizzabili.

Energia.
Sul campo dell’energia e delle infrastrutture non si può più continuare a rimandare le scelte. Nei primi mesi di governo occorre chiarire le posizioni della Regione in funzione delle convenienze economiche ed ambientali e poi, senza tentennamenti, portare avanti le realizzazioni di ciò che serve.

Questo non è un programma ma soltanto spunti di riflessioni che sono validi per chiunque voglia fare il il Presidente della Regione.

Il comico Grillo oggi impersona perfettamente il fenomeno dell'antipolitica, ma le cose non si cambiano con un Vaffanculo, servono progetti, programmi seri da realizzare, io starò questa volta attento a ciò che ci sarà proposto, non m'importa delle appartenenze, come non m'importa delle persone, altro che aria fresca, bisogna incidere seriamente altrimenti è finita!!

sicanosiciliano ha detto...

bè quando li senti parlare sono tutti pronti a cambiare le cose e poi invece??...tutti si dimenticano delle promesse che avevano fatto.
fatti e non pugnette!

Unknown ha detto...

carissimo giuseppe,
inanzitutto inizio col dire che dubito fortemente che il milione e passa voti, racimolati dal presidente, sia stato dato "democraticamente" (o forse dovrei solo capire cosa intendi tu per "democraticamente")...ma, per carità, sono solo supposizioni, stupide supposizioni scaturite dal modo di fare campagna elettorale e di ricercare voti a cui io stessa assisto personalmente (e consentimelo, penso anche tu).
continui a dire che non è tua intenzione difendere cuffaro, ma la mia impressione è proprio questa. E' vero, la pubblica accusa non è riuscita a dimostrare i capi d'imputazione, ma sai, ho provato ad immaginare una miriade di volte un uomo potente come cuffaro parlare con qualcuno di cui nn conosce minimamente la vita, le amicizie e quant'altro e.....siceramente.....mi risulta difficile credere che cuffaro abbia parlato innocentemente ad un amico di cose così delicate (tra l'altro, un amico sai chi è e da dove viene....ma lasciamo stare queste implicazioni affettive.......).....continuano a essere supposizioni, stupide come le precedenti, forse di più. Penso anche che esiste parte della magistratura non proprio linda, che nn fa bene il proprio lavoro, magari perchè qualcuno glielo impedisce...sempre e solo supposizioni, come potrebbero essere le tue. non è un discorso di parte.Mi definisco decisamente di sinistra, ma non avverto neanche il desiderio di prenderne le parti....commovente la lettera di Franca Rame, ma chi ci fa credere che qualcuno o qualcosa abbia impedito al Presidente di andare avanti e di attuare i punti del suo programma? Una massa di incapaci, ecco quello che penso....destra, sinistra, centro....fannulloni. Dovremmo riprendere in mano la nostra vita.

Unknown ha detto...

So che a Mirabella non c'e' L'Adsl ma se ce la fate guardate Cuffaro(che è stato assolto dall'accusa di Mafia), parlare con Giovanni Falcone....
http://it.youtube.com/watch?v=F5MZmJLMQ9Y.....

Ciao da Roma....
Giuseppe....
vota Antonio...vota Antonio

Unknown ha detto...

Il che la dice lunga da che parte sta!

R.G ha detto...

Ciao amici del forum di Mirabella Imbaccari.
Sono R.G, e ho 28 anni. Sono un mirabellese emigrato in Germania.
Io non ho mai lasciato commenti su questo blog, nonostante ho seguito molto volentieri i vostri commenti.
È bello avere fonti d’informazione provenienti dal proprio paese d’origine.
Intervengo perché, sia nel blog che nel sito ufficiale di Mirabella Imbaccari, non ho letto nessun articolo o commento su ciò che sta accanendo nella politica italiana in questi ultimi giorni.
Premetto. Quello che scrivo è solo un mio personale pensiero.
Berlusconi e Fini, un bel giorno, decidono di cancellare anni di storia, per dare vita ad un nuovo partito politico.
Io, come semplice elettore, non sono favorevole a questa fusione. Un punto essere alleati, ma cancellare i propri simboli per crearne uno nuovo è un’altra cosa.
Io credo che molti elettori di, AN, non si sentiranno rappresentati dal nuovo movimento politico, di conseguenza saranno costretti a cercare partiti rappresentativi a sostituzione del “bel vecchio partito”. Uno in cui molti militanti potranno sentirsi rappresentati, è LA DESTRA, di Francesco Storace.
A mio parere, se invece di Berlusconi, si candidasse Fini come futuro premier, le cose andrebbero diversamente. I sostenitori di Forza Italia non farebbero questioni se a consigliarlo fosse Berlusconi stesso.
Ieri Berlusconi, nella trasmissione di Bruno Vespa, ha detto che quasi gli dispiaceva doversi candidare per la quinta volta.
Invece di dispiacersi, perché non manda Fini alla guida dell’Italia?
Spero che il mio intervento, non passi come fuori luogo.
Mi piacerebbe sapere il vostro punto di vista su tutta questa confusa vicenda.
A presto. R.G

Unknown ha detto...

Berlusconi e' e rimane il padrone e Fini ha dovuto abbassare le corna.
Secondo me avrebbe potuto dare una svolta, ma purtroppo tanti si accontentano degli avanzi.

Unknown ha detto...

Beh che dire....
Su berlusconi e tutto il resto si è parlato troppo, forse per questo nemmeno li calcoliamo più....
Io direi semplicemente che quello che ha fatto Fini e che sta per fare CaSini, saranno gesti che non piaceranno agli elettori di destra, ma se si vuole governare si deve per forza fare cosi!!! non piu alleanze, ma liste senza significato!
X storace... io lo definisco il cuffaro/bis comma II... non vi fidate di quell'uomo anche se siete di destra, e non siate militanti perche non siamo negli anni 70... Dobbiamo essere Onesti con noi stessi e se ci vogliamo bene andiamo a votare consapevolmente

Unknown ha detto...

A Berlusconi dispiace candidarsi e si candida. Dispiace stare in TV, ma ci abita. Lotta contro la mafia e ne assume uno come stalliere. È contro la corruzione e corrompe finanzieri e i giudici. È contro l'evasione fiscale, ma evade, si fa i fondi neri e i condoni. Il bello di Silvio è che lui è contemporaneamente il male e il bene, il brutto e il bello.
Un personaggio specchio dell'Italia e purtroppo, a 80 anni, non ne possiamo fare a meno!

Filippo Nisi ha detto...

Avete ragione a criticare Berlusconi, ma sarebbe cosa molto coerente non votarlo. Molti di quelli che lo criticano, sono tra i primi a votarlo. Fin quando è così lui starà sempre in primo piano!!!

Unknown ha detto...

Diciamolo:
1)Con il beneficio del dubbio qualsiasi inputato gia condannato può risultare innocente
2)Queste "magnifiche" alleanze Cuffaro-Lombardo a me fanno pietà
3)Nello Musumeci? La destra non candiderà mai uno che solo qualche anno fà è uscito da essa sbattendo la porta
4)Crocetta se vive sotto-scorta ci sarà un motivo
5)Come è possibile che due(Fini-Berlusconi) fino a novembre si ammazzavano a parole ora fondano i loro partiti
6)Il potere logora chi non ce l'ha

R.G ha detto...

Non credo che l’unico modo per governare il paese sia quello di fare partiti unici. Sono convinto, che se Walter Veltroni non vincerà le elezioni, il PD si sgretolerà nuovamente, dando vita ad altri innumerevoli partiti.( Mi darete ragione).
Giuseppe consiglia di non essere militante. Militante si era negli anni 70. Chi è un militante politico se non uno che ha dei forti ideali, uno che si batte per i propri prìncipi, uno che con coraggio non nega il proprio passato storico, se si hanno dei forti prìncipi si fa di tutto per portarli avanti, e non importa in quale anno viviamo.
Filippo dice; Molti dei quali criticano Berlusconi poi sono i primi a votarlo. È questo il punto. Un elettore d’AN, che nonostante la passata alleanza con Forza Italia non si sente rappresentato da Berlisconi, a chi deve dare il proprio voto?

Unknown ha detto...

Vota Berlusconi, anche se sa che Silvio con la legalità ha litigato da un pezzo.
Il potere corrompe e il potere assoluto corrompe assolutamente!

Filippo Nisi ha detto...

Il problema di non essere rappresentato da Berlusconi, Casini, Fini, Veltroni o chi per loro non è di poco conto, ma la soluzione che reputo praticabile è cercare di essere tutti un po' più coerenti. Non è possibile che tutta l'Italia sia contro Berlusconi, a parole, e poi Berlusconi è colui che prende sempre il maggior numero di voti. Bisogna cambiare e, purtroppo, staccarsi ogni tanto dai propri ideali, perchè nel mondo della politica di oggi, gli ideali sono stati accantonati da un bel pezzo...

Giuseppe Giustolisi ha detto...

Semplificazione della politica e dei schieramenti, questa la parola d’ordine che in questi giorni sentiamo ripetere in Televisione. Quello che so che i candidati premier continuano ad aumentare a dismisura, ogni accordo non raggiunto c’è un nuovo candidato, si aspetta Borselli, la Bonino, Ferrara, Mastella e quanti altri…
Per ora siamo arrivati a sette.
Ecco i profili, guardiamo con attenzione i programmi, quasi tutti uguali e il cittadino sceglierà su che cosa? Ma staremo a vedere…

SILVIO BERLUSCONI - Con i suoi 71 anni è il più anziano tra i candidati premier (nato a Milano il 29 settembre del '36) ma forte della sua esperienza imprenditoriale, ha progettato in men che non si dica un prodotto nuovo di zecca, il Pdl, 'riciclandò l'esistente, ma rinunciando alla costola moderata di Casini. Resta, invece, l'alleanza con la Lega il cui simbolo sarà collegato a quello di Berlusconi e Gianfranco Fini.

WALTER VELTRONI - Nato il 3 luglio del '55 a Roma, l'ex sindaco di Roma, si getta anima e corpo nella sfida del Pd (l'Africa può attendere), e con il motto mutuato da Barack Obama "Yes, we can" punta dritto verso Palazzo Chigi, convinto che i giochi non siano affatto chiusi. Dodici le ricette programmatiche per cambiare l'Italia che da domani diffonderà sul territorio con il suo pullman verde-speranza.

FAUSTO BERTINOTTI - Il presidente della Camera, 69 anni da compiere il 22 marzo, che ha sacrificato la falce e il martello in nome dell'unità a sinistra, è ben felice di tornare alla lotta finalmente liberato della zavorra governativa. Una sfida nuova che ha indotto il 'Comandante Fausto' a rinviare il tempo della 'pensione'.

PIER FERDINANDO CASINI - (nato il 3 dicembre del '55 a Bologna) Chiuso il sipario sulla telenovela con il Pdl, l'Udc si appresta ad affrontare in solitaria il mare aperto della competizione elettorale. Il divorzio annunciato da Berlusconi e Fini ipoteca il futuro del partito centrista che, almeno stando alle parole del leader centrista, in caso di sconfitta sarà all'opposizione.
DANIELA GARNERO SANTANCHE' - E' l'unica donna candidata-premier e con i suoi 46 anni (é nata il 7 aprile del '61) e' anche la più giovane in gara. La pasionaria della Destra, che ha abbandonato Fini e An perché hanno le "palle di velluto", ha portato la sua verve nel movimento fondato da Storace con cui fila d'amore e d'accordo.

BRUNO TABACCI - (nato il 27 agosto del '46 a Quistello, provincia di Mantova). La vecchia spina nel fianco, prima di Berlusconi, poi di Casini, ha lanciato con la Rosa Bianca, la sua sfida centrista (con Tabacci, Baccini e Pezzotta). Nel disperso firmamento centrista, la Rosa Bianca e' molto corteggiata e sono in corso contatti anche con Mastella.

MARCO FERRANDO - Nato a Genova nel '55, il comunista irriducibile si candida a premier con il suo movimento non rinunciando affatto al simbolo della Falce e martello. Non a caso lo slogan del Partito comunista dei lavoratori e' "una sinistra che non tradisce".

Il Consigliere Comunale Giuseppe Giustolisi

Rosario Scollo ha detto...

Bè, la novità delle prossime elezioni è il PD di Veltroni, Berlusconi non è certo una novità, ma in ogni caso i loro discorsi in tv sono noiosi, le solite cose...e Beppe Grillo dove sta ?

Ottima la candidatura della Finocchiaro alla Regione, interessante personalità della politica.


Cambiamo discorso, un personaggio che ad Aprile compie 30 anni ed è sempre vivo nei cuori di chi è rimasto bambino è Goldrake, mito di una generazione.

Su Neapolis del 15 febbraio (rubrica del Tg3 dedicata a internet), hanno parlato dei 30 anni di Goldrake.

http://neapolis.blog.rai.it/2008/02/15/goldrake-nea-polis-150208/

(cliccando sul disegnino di Goldrake vedrete il servizio filmato di 3 minuti)


di Fabrizio Cappella

Le lame rotanti, il maglio perforante, l’alabarda spaziale: per un’intera generazione, quelle micidiali armi tecnologiche riportano alla mente un solo nome. Trent’anni dopo, Goldrake è tornato.


In realtà, sarebbe più corretto dire che per molti Goldrake, il robot gigante più famoso della televisione italiana, non se n’è mai andato dagli schermi. Migliaia di appassionati hanno continuato a seguire le gesta di Actarus, di Alcor e dei mostri di Vega con ogni mezzo disponibile e a discuterne sui forum dei siti internet dedicati al cartone animato giapponese lanciato 30 anni fa, quasi in sordina, dalla rai.Era il 4 aprile 1978 quando su raidue mariagiovanna elmi annunciava che all’interno di buonasera con c’era nuovo cartone giapponese che avrebbe spopolaoIl successo fu immediato, soprattutto in italia e in francia, dove la messa in onda di gokdrake faceva sfiorare punte del 100 per cento di share. Senza l’uso del computer per la realizzazione dei disegni, goldrake conteneva anche messaggi positivi come l’amicizia, il rispetto per l’ambiente, la difesa della patria. Valori che qualcuno faticava a comprendere, al punto che quel tipo di cartone animato fu osteggiato come oggi accade per alcuni videogiochi.Oggetto di interpellanza parlamentare, sociologi si lanciavano contor il mostro dai 100 occhi, robot responsabile di tanti fatti tragici. Erano anni delicati, goldrake spaventava, è stato un po’ vittima del più grande abbaglio mediatico della soria dei cartoon.Mai pubblicato neppure su vhs per questioni legate allo sfruttamento dei diritti, goldrake arriva in dvd, contemporaneamente all’uscita di gundam, in edizione completamente rimasterizzata ma con una particolarità: per quanto possibile, i doppiatori sono gli stessi dell’epoca, a cominciare da romano malaspina, voce di actarus. Ripulitura traccia video, ridoppiato ex novo utilizzando doppiatori storici come romano malaspina che è voce di actarus che è tornato. Mai uscite neanche in vhs per problemi legati ai diritti.

www.goldrake.info
www.encirobot.com

agnese ha detto...

Di Veltroni apprezzo il fatto che ha fatto piazza pulita di un bel po' di vecchiume, non candidando che ha più di 3 legislature alle spalle, e niente condannati. Bene anche i primi nomi. Vedremo cosa risponderà Berlusconi!

Filippo Nisi ha detto...

Il PD anche se è una novità ha al suo
interno personalità che sono in primo piano da molto tempo (D'Alema, Fassino ecc.) anche se tutti sembrano appoggiare concretamente la "novità" Veltroni. Il Pdl a mio parere è sl una copiatura conforme al PD, tant'è vero che anche li si sono uniti i due partiti principali della destra, che fino a una settimana prima erano apertamente in lotta!!! Secondo me Casini sarà una variabile che potrà decidere le sorti del conflitto. Mah staremo a vedere, e... che vinca il migliore ehm... diciamo il meno peggio!!!!

R.G ha detto...

Veltroni dovrà conviverci con il vecchiume!
Una persona comune intervistata da un giornalista della trasmissione anno zero, ha detto.
Tutto quello che dice Veltroni adesso, sotto campagna elettorale, è poco credibile. Ha avuto la possibilità di realizzare i progetti che dice adesso consigliando Prodi, ma non l’ha fatto, quindi adesso e inutile prenderci in giro, risulta poco credibile.
Ditemi se non ha ragione questa persona!
Ma poi. Possiamo andare a votare decidendo chi è il “meno peggio”. Ma che politica è? Ma che politici abbiamo? Ma che democrazia è questa?

Giuseppe Giustolisi ha detto...

Mi spiace, ma non posso fare passare il messaggio che l’unica novità sia il PD e Veltroni. Il 70% di questo partito ha composto l’ultimo governo Prodi, e Veltroni è il Segretario. Si è fatto di necessità virtù, non poteva ripresentarsi con la cosiddetta “sinistra radicale” e quindi ha preferita prendere un po’ in giro gli italiani. Prodi è il presidente del PD, D’Alema, Rutelli, Bindi, Bersani, Amato, Parisi, Visco e possa andare avanti citanto i 57 sottosegretari di stato dell’ultimo governo che non ha certo risolto le problematiche italiane. Il PD e company hanno aumentato la tassazione e aumentato la spesa pubblica, colonizzando le istituzioni e tutti gli enti di governo, compreso la il corpo di finanza e la polizia di stato. Veltroni sembra arrivato dal nulla, viene da un altro paese, mi pare che era già ministro nel I governo Prodi. Gli Italiani non possono essere presi in giro, in una democrazia moderna chi governa male viene bocciato e l’opposizione diventa forza di governo, non si può far finta che in Italia non ci sia stato un governo guidato dal PD negli ultimi tempi, i camuffamenti vanno smascherati. Parla di sicurezza dopo che con il decreto Amato ci ha deriso l’intero mondo, parla di riduzione fiscale dopo che l’amico Padoa Schippa (l’amico delle Banche) ha fatto piangere molti italiani, parla di sviluppo-ricerca-tecnologia dopo che l’ultima finanziaria non ha previsto un soldo a riguardo, ma scusate Veltroni non era già segretario del partito di maggioranza relativa del governo Prodi? Se mi si dice che l’ultimo governo è OK!! Allora va bene votare Veltroni, ma non mi parlate di novità, lui è un uomo di struttura che da 40 anni gestisce il potere, dal vecchio PCI ad oggi Veltroni è la stessa cosa di Prodi-D’Alema e qualsivoglia politico di centro sinistra.
Sulla Finocchiaro, capogruppo al Senato del PD, non ricordo una sua iniziativa per la Sicilia, una sua proposta a favore dei Siciliani, ha partecipato alla votazione per dislocare i fondi del Ponte, con la scusa di fare prima le infrastrutture interne, come già preannunciato ad oggi io non ho visto né il ponte, né una infrastruttura, i fondi trasferiti agli amici dell’Anas che hanno fatto? Boh? Io non credo nei nomi, la politica si fa con i fatti, l’On. Finocchiaro è una dipendente della politica, una che ormai fa della politica una professione, neanche conosce più i siciliani. Io sono di centro-destra ma avrei gradito la candidatura di Enzo Bianco, ma purtroppo era nella corrente politica sbagliata, cominciamo a dire ai cittadini come stanno realmente le cose…

Giuseppe Giustolisi

R.G ha detto...

Concordo perfettamente