sabato, novembre 17, 2007

Restyling e Networking

Cari Bloggers,

da oggi questo sito avrà un aspetto leggermente diverso e molte funzionalità in più, tra cui quella del sondaggio, che potrete proporre alla redazione.

Inoltre annunciamo la nostra adesione al network degli urban blog siciliani.
Il nostro primo partner è il blog dei Niscemesi, e presto ne aggiungeremo altri.

Il senso di questa iniziativa è quello di creare una rete per migliorare le relazioni intercomunali, permettere lo scambio interculturale e instaurare un contatto con i nostri "vicini di casa".

Se la rete ha annullato le distanze a livello planetario, non sarebbe il caso di applicare lo stesso principio con chi abita a pochi Km da noi?

1 commento:

Unknown ha detto...

Vi riporto un articolo del programma Report andato in Onda ieri sera... meditate amministratori.. Meditate

SENZA FILI (Da REPORT - RAI 3)
di Luca Chianca
In onda domenica 18 novembre alle 21.30

Oggi non avere l’accesso veloce ad Internet è come non avere il telefono. L’unione Europea ritiene di fondamentale importanza l’accesso generalizzato alla banda larga per la crescita delle imprese e lo sviluppo dei servizi pubblici di un paese. Noi sappiamo che non tutte le città, non tutti i quartieri delle città, riescono ad avere il collegamento, figuriamoci nelle campagne. Secondo la Telecom non è conveniente. E allora chi ci dovrebbe pensare? Una bella iniziativa pubblica arriva dalle Marche e ce la racconta Luca Chianca.

LUCA CHIANCA FUORI CAMPO
Ad oggi il 10% della popolazione italiana, in particolare quella che vive nei piccoli comuni è esclusa dalla possibilità di avere l’adsl.

CRISTOFORO MORANDINI - RESPONSABILE BANDALARGA - BETWEEN
Le aree a bassa densità abitativa di fatto non garantiscono un ritorno degli investimenti su un periodo sufficiente breve, dove per periodo sufficiente breve intendo 3-5 anni. E quindi in queste zone gli operatori delle telecomunicazioni, ma sono operatori privati ad oggi, non sono interessati necessariamente a realizzare questi investimenti.

LUCA CHIANCA FUORI CAMPO
Qualcuno interessato invece lo abbiamo trovato sulle colline della provincia di Ancona. Per i tanti piccoli comuni sparsi qua e là, l’adsl era un sogno.

GIUSEPPE CORINALDESI – ASS. LAVORI PUBBLICI SANTA MARIA NUOVA
Lo abbiamo richiesto mi sembra 3 o 4 anni fa, se non sbaglio anche qualche anno in più, ma Telecom ha sempre fatto orecchie da mercante.

LUCA CHIANCA FUORI CAMPO
Alla fine però c’è sempre qualcuno che ci sente bene e che è riuscito a portare la banda larga fin qua.

STEFANO RICCI – DIRETTORE SIC1
Qui siamo a 6 km di distanza dal punto in cui prendiamo il segnale e lo riceviamo con la griglia che sta qui sulla destra. A questo punto abbiamo fatto un circuito tale che con i pannelli a sinistra, che vediamo qua, tutta la zona che sta qui per un raggio di 6 Km è completamente coperta.

GIUSEPPE CORINALDESI – ASS. LAVORI PUBBLICI SANTA MARIA NUOVA
Questa è la mia casa, io vedo la torre comunale in quella direzione. Per cui le tre antenne...

LUCA CHIANCA
Da dove arriva il segnale praticamente no?

GIUSEPPE CORINALDESI – ASS. LAVORI PUBBLICI SANTA MARIA NUOVA
Si, il segnale arriva dalla torre comunale in alto. Faccio amministrazione di server. Fino a quando non ho avuto questa connessione io non potevo andare amministrazione remota di server da casa perché? Perché mi costava più la salsa che l’arrosto.

STEFANO MENGARELLI – UTENTE SIC1
Inizialmente c’è stato qualche problemino, nel senso che il servizio era un po’ discontinuo, però devo dire che poi si è risolto tutto e adesso il servizio è superiore diciamo a quanto promesso a livello contrattuale.

LUCA CHIANCA FUORI CAMPO
La banda larga è arrivata 1 anno fa con il servizio wireless della Sic1, una società a completa partecipazione pubblica. Quel trasmettitore lancia il segnale verso le abitazioni degli utenti, perché il sistema wireless funziona così: si prende la connessione da una zona coperta e si trasmette attraverso piccole antenne radio verso le zone che non hanno la rete. Ogni paese raggiunto dal segnale lo utilizza e lo rilancia a quello successivo formando una dorsale.

STEFANO RICCI – DIRETTORE SIC1
Questa è una dorsale che praticamente inizia a Chiaravalle, poi prosegue per il comune vicino sulle 2 antenne a Monte San Vito, poi Morro D’Alba, Belvedere, Vaccarile, Ostra Vetere e Castelleone di Suasa che è l’ultimo comune ai confini tra l’altro con il pesarese.

LUCA CHIANCA FUORI CAMPO
L'installazione delle antenne è semplice e molto spesso, come sull’ultimo comune della dorsale, a 40 km da Chiaravalle, si utilizzano i campanili per ricevere e trasmettere il segnale.

LUCA CHIANCA
Quello che cos’è?

LUCA CASADIO – RESP. TECNICO SIC1
Quello è l’apparato che è predisposto per trasmettere su Fratte Rosa che è proprio dritta lì davanti. Spariamo per 90 gradi il settore da questo lato qua e un altro 90 gradi il settore che abbraccia tutta questa parte qua.

LUCA CHIANCA
Lei lo conosce Internet?

SIGNORE
Io non lo conosco.

LUCA CHIANCA FUORI CAMPO
Qui siamo al Cassero, frazione di Camerata Picena di appena 300 abitanti e tutti potenzialmente coperti dal servizio. E questo è il comune di Ostra Vetere.

MASSIMO BELLO - SINDACO DI OSTRA VETERE
Ostra Vetere è quella cittadina dov’è nato l’inventore della prima centralina automatica telefonica, l’ingegner Fornaroli.

LUCA CHIANCA
Quali sono stati i costi per il comune per attivare il servizio?

MASSIMO BELLO - SINDACO DI OSTRA VETERE
I costi sono stati, devo dire, pochi. Perché il primo costo è stata l’adesione del comune di Ostra Vetere alla società Sic1. Quindi un’adesione come tutti gli altri comuni è stata fatta grazie ad una delibera del Consiglio comunale. L’adesione c’è costata 1000 euro.

LUCA CHIANCA FUORI CAMPO
Il comune spende 1000 euro per entrare nel business, i costi di istallazione sono tutti a carico dell’azienda e l’allaccio è gratuito per gli utenti che hanno un contratto di almeno 3 anni.

STEFANO RICCI – DIRETTORE SIC1
Supponiamo, se io devo fare un sistema di progetto per Chiaravalle, non posso chiedere a Chiaravalle 10.000 euro, 20.000 euro di bonus diciamo per realizzare questo progetto. Me lo devo costruire da solo, devo essere in grado di portarlo avanti per farlo rendere e di recuperare i soldi per restituirli alla banca stessa.

LUCA CHIANCA FUORI CAMPO
Senza utilizzare soldi pubblici a fondo perduto, questa società in poco più di 2 anni è arrivata ad avere circa 80 comuni come soci occupando un mercato che prima non esisteva, riuscendo a soddisfare tutti o quasi.

LIVIO SBAFFI – UTENTE SIC1
Sono 15 giorni che non va.

STEFANO RICCI – DIRETTORE SIC1
Metteremo delle persone a lavoraci così vedremo se a fine giornata questo problema è stato risolto o meno.

SANDRO ESPOSITO – RESP. AREA COMMERCIALE SIC1
Come puoi vedere Livio Sbaffi attualmente utilizza mezzo mega di banda circa. Ok?

LUCA CHIANCA FUORI CAMPO
Il problema a distanza di un giorno è stato risolto, spostando l’antenna di ricezione verso un altro trasmettitore. Se non fossimo stati presenti, chi lo sa quanti giorni ci sarebbero voluti?

NESTOR ZAZZARINI – UTENTE SIC1
Sempre si parla degli enti pubblici che non funzionano, che costano molto o che sono troppo lenti. Io non posso dirlo di questa gente.

LUCA CHIANCA FUORI CAMPO
Non sono lenti anche perché la Sic1 si è dotata di un consiglio di amministrazione ridotto ai minimi termini.

STEFANO RICCI – DIRETTORE SIC1
Il consiglio di amministrazione è formato da 3 persone.

LUCA CHIANCA
E i guadagni di queste 3 persone?

STEFANO RICCI – DIRETTORE SIC1
E i guadagni...anche qui sono un po’ antitetici a quello che è la prassi normale delle aziende pubbliche perché sono bassissimi. Se non erro il presidente guadagna un qualcosa come 400-500 euro nette mensili.

LUCA CHIANCA FUORI CAMPO
I compensi sono pubblicati sul sito della Sic1 e complessivamente non superano al lordo i 20.000 euro ogni anno. Tradotto in percentuali significa che i costi per gli stipendi sono così ripartiti: l’86% va ai lavoratori assunti e il 14% al Cda e alle consulenze.

LUCA CHIANCA
È una cosa strana?

STEFANO RICCI – DIRETTORE SIC1
È una cosa strana. Strana, forse per un’azienda pubblica.

MILENA GABANELLI IN STUDIO
Come dire che in tutte le cose a fare la differenza non sempre sono i sistemi, ma le persone. Se questo esempio venisse seguito i 6 milioni di cittadini che hanno l’accesso negato riuscirebbero a connettersi e la Commissione Europea non ci definirebbe più fanalino di coda.