mercoledì, maggio 23, 2007

Sex crimes and the Vatican

Cari Bloggers,

in questi giorni la scena mediatica italiana è monopolizzata da un dilemma: mandare in onda o meno il documentario della BBC "Sex crimes and the Vatican".

Questo documentario, mandato in onda nel 2006 sulla BBC, apre il vaso di Pandora sullo scandalo della pedofilia all'interno della chiesa cattolica e come le gerarchie ecclesiastiche abbiano cercato di coprire questa vergogna.

Trattasi di fatti documentati, con tanto di testimonianze, prove, processi e relative condanne.

Purtroppo in Italia, la pubblicazione di questo documentario è osteggiata dalle gerarchie ecclesiastiche nonchè da tutti i politici vicini alla Santa Sede.
Ossìa da tutto l'arco parlamentare.

La Rai ha acquistato i diritti per la trasmissione del filmato (che dovrebbe avvenire la prossima settimana su "Annozero" di Michele Santoro ) ma ancora non si è deciso se e come mandarlo in onda.

Le motivazioni addotte?
Si rischia di fare disinformazione, di condannare la chiesa e il documentario contiene falsità.

Queste argomentazioni possono far presa su di un pubblico ignorante e inconsapevole dei fatti del mondo, ma qui ci preme mettere in chiaro almeno 2 questioni fondamentali:

  1. Se esiste una rete televisiva autorevole e affidabile in Europa, quella è la BBC. La BBC ha uno standard qualitativo e deontologico che in Italia è assolutamente sconosciuto.
  2. L'inchiesta giornalistica che fece scoppiare lo scandalo della pedofilia all'interno della chiesa cattolica risale al 2003. All'epoca, il Boston Globe vinse il premio Purlitzer. Per chi non lo sapesse, tale premio giornalistico corrisponde all'Oscar o al premio Nobel.
Che il Purlitzer si vincesse raccontando fatti non provati o parziali o semplicemente fandonie è una novità assoluta. Anzi, sarebbe un'inchiesta da premio Purlitzer!

In Italia, come al solito, silenzio assoluto.

Per chi non avesse intenzione di aspettare la bontà del CdA Rai per vedere questo documentario, cliccate su "Play".

Per ulteriori approfondimenti, potete leggere la lettera che inchioda il Cardinale Ratzinger e il testo originale di "De modo procedendi in causis de crimine solliciationis"

Buona visione!


12 commenti:

Redazione ha detto...

Per chi non avesse voglia di Latinorum:
Circa i delitti più gravi
riservati alla Congregazione per la dottrina della fede

18 maggio 2001

Per l'applicazione della legge ecclesiastica, che all'art. 52 della Costituzione apostolica sulla curia romana dice: "[La Congregazione per la dottrina della fede] giudica i delitti contro la fede e i delitti più gravi commessi sia contro la morale sia nella celebrazione dei sacramenti, che vengano a essa segnalati e, all'occorrenza, procede a dichiarare o a infliggere le sanzioni canoniche a norma del diritto, sia comune che proprio", era necessario prima di tutto definire il modo di procedere circa i delitti contro la fede: questo è stato fatto con le norme che vanno sotto il titolo di Regolamento per l'esame delle dottrine, ratificate e confermate dal sommo pontefice Giovanni Paolo II, con gli articoli 28-29 approvati insieme in forma specifica (2).

Quasi nel medesimo tempo la Congregazione per la dottrina della fede con una Commissione costituita a tale scopo si applicava a un diligente studio dei canoni sui delitti, sia del Codice di diritto canonico sia del Codice dei canoni delle Chiese orientali, per determinare "i delitti più gravi sia contro la morale sia nella celebrazione dei sacramenti", per perfezionare anche le norme processuali speciali nel procedere "a dichiarare o a infliggere le sanzioni canoniche", poiché l'istruzione Crimen sollicitationis finora in vigore, edita dalla Suprema sacra Congregazione del Sant'Offizio il 16 marzo 1962, (3) doveva essere riveduta dopo la promulgazione dei nuovi codici canonici.

Dopo un attento esame dei pareri e svolte le opportune consultazioni, il lavoro della Commissione è finalmente giunto al termine; i padri della Congregazione per la dottrina della fede l'hanno esaminato più a fondo, sottoponendo al sommo pontefice le conclusioni circa la determinazione dei delitti più gravi e circa il modo di procedere nel dichiarare o nell'infliggere le sanzioni, ferma restando in ciò la competenza esclusiva della medesima Congregazione come Tribunale apostolico. Tutte queste cose sono state dal sommo pontefice approvate, confermate e promulgate con la lettera apostolica data in forma di motu proprio Sacramentorum sanctitatis tutela.

I delitti più gravi sia nella celebrazione dei sacramenti sia contro la morale, riservati alla Congregazione per la dottrina della fede, sono:
- I delitti contro la santità dell'augustissimo sacramento e sacrificio dell'eucaristia, cioè:
1° l'asportazione o la conservazione a scopo sacrilego, o la profanazione delle specie consacrate: (4)
2° l'attentata azione liturgica del sacrificio eucaristico o la simulazione della medesima; (5)
3° la concelebrazione vietata del sacrificio eucaristico assieme a ministri di comunità ecclesiali, che non hanno la successione apostolica ne riconoscono la dignità sacramentale dell'ordinazione sacerdotale; (6)
4° la consacrazione a scopo sacrilego di una materia senza l'altra nella celebrazione eucaristica, o anche di entrambe fuori della celebrazione eucaristica; (7)

- Delitti contro la santità del sacramento della penitenza, cioè:
1° l'assoluzione del complice nel peccato contro il sesto comandamento del Decalogo; (8)
2° la sollecitazione, nell'atto o in occasione o con il pretesto della confessione, al peccato contro il sesto comandamento del Decalogo, se è finalizzata a peccare con il confessore stesso; (9)
3° la violazione diretta del sigillo sacramentale; (10)

- Il delitto contro la morale, cioè: il delitto contro il sesto comandamento del Decalogo commesso da un chierico con un minore al di sotto dei 18 anni di età.



Al Tribunale apostolico della Congregazione per la dottrina della fede sono riservati soltanto questi delitti, che sono sopra elencati con la propria definizione. Ogni volta che l'ordinario o il gerarca avesse notizia almeno verosimile di un delitto riservato, dopo avere svolte un'indagine preliminare, la segnali alla Congregazione per la dottrina della fede, la quale, a meno che per le particolari circostanze non avocasse a sé la causa, comanda all'ordinario o al gerarca, dettando opportune norme, di procedere a ulteriori accertamenti attraverso il proprio tribunale. Contro la sentenza di primo grado, sia da parte del reo o del suo patrono sia da parte del promotore di giustizia, resta validamente e unicamente soltanto il diritto di appello al supremo Tribunale della medesima Congregazione.

Si deve notare che l'azione criminale circa i delitti riservati alla Congregazione per la dottrina della fede si estingue per prescrizione in dieci anni (11). La prescrizione decorre a norma del diritto universale e comune (12): ma in un delitto con un minore commesso da un chierico comincia a decorrere dal giorno in cui il minore ha compiuto il 18° anno di età.

Nei tribunali costituiti presso gli ordinari o i gerarchi, possono ricoprire validamente per tali cause l'ufficio di giudice, di promotore di giustizia, di notaio e di patrono soltanto dei sacerdoti. Quando l'istanza nel tribunale in qualunque modo è conclusa, tutti gli atti della causa siano trasmessi d'ufficio quanto prima alla Congregazione per la dottrina della fede.

Tutti i tribunali della Chiesa latina e delle Chiese orientali cattoliche sono tenuti a osservare i canoni sui delitti e le pene come pure sul processo penale rispettivamente dell'uno e dell'altro Codice, assieme alle norme speciali che saranno date caso per caso dalla Congregazione per la dottrina della fede e da applicare in tutto.

Le cause di questo genere sono soggette al segreto pontificio.

Con la presente lettera, inviata per mandato del sommo pontefice a tutti i vescovi della Chiesa cattolica, ai superiori generali degli istituti religiosi clericali di diritto pontificio e delle società di vita apostolica clericali di diritto pontificio e agli altri ordinari e gerarchi interessati, si auspica che non solo siano evitati del tutto i delitti più gravi, ma soprattutto che, per la santità dei chierici e dei fedeli da procurarsi anche mediante necessarie sanzioni, da parte degli ordinari e dei gerarchi ci sia una sollecita cura pastorale.

Roma, dalla sede della Congregazione per la dottrina della fede, 18 maggio 2001.

+ Joseph card. Ratzinger, prefetto
+ Tarcisio Bertone, SDB, arc. em. di Vercelli, segretario

sicanosiciliano ha detto...

E' una vergogna che l`Italia debba essere l'unica nazione in cui la chiesa puó rompere i coglioni e ancora detta legge!!! Ma perché diciamo di essere in uno stato laico , liberale e democratico?? Si dovrebbe dire che viviamo in un stato cristianamente talebano, per niente liberale e forse democratico!!!!
Un modo per eliminare il problema dei preti pedofili?? Permettere loro di sposarsi (come era loro permesso tanto tempo fa)! Prendere esempio dai preti cristiani-luterani che si sposano, hanno figli e non hanno bisogno di molestare nessuno (poi magari potrebbe capitare anche a loro peró il rischio sono sicuro sarebbe molto inferiore rispetto ad una categoria di preti-quelli nostri-che tutta una vita devono sopprimere una cosa naturale...il desiderio di avere una compagna e una famiglia) !!!

sicanosiciliano ha detto...

E ritengo inutile aggiungere (ma lo faccio) che si tratterebbe di ipocrisia da parte di chiunque il cercare di difendere la chiesa o negare delle cose evidenti!

Unknown ha detto...

ok.. è brutto! ma che centra sta cosa con il forum di mirabella?
noi vogliamo commentare i fatti del nostro paese...
mi pare che esista occhio vivo per questi fatti di cronaca!!!!
fateci sapere se il sindaco si è insediato..cosa è successo....
saluti

Unknown ha detto...

Io trovo sconcertante che certe notizie e approfondimenti vengano da un blog paesano (complimenti) e non dagli organi istituzionali di informazione. Penso anche io che se i preti si sposassero, tanti problemi non ci sarebbero. Siamo tutti fatti di carne e ossa!

Redazione ha detto...

Ciao Giuseppe,
ho deciso di accantonare la mia avventura solista (www.blochin-cuius.de) e fonderla con www.forum-mirabella.com. Questo forum, che presto riceverà ulteriori rinforzi, diventerà un giornale online che coprirà diversi temi che andranno oltre la realtà mirabellese (politica interna ed estera, tecnologia, lifestyle, ambiente, medicina, sport) e non appena avremo l'ADSL (si spera entro Settembre), pubblicheremo audio e video autoprodotto. Se vuoi essere il nostro corrispondente dalla Capitale, sei benvenuto!
BC

Redazione ha detto...

P.S: il Consiglio Comunale si insedierà a fine mese e naturalmente ci sarà un dettagliato resoconto.

Unknown ha detto...

A questo punto paghiamo il canone al forum e non alla Rai! Cmq ottimo approfondimento. C'è da riflettere!

Unknown ha detto...

Grazie redazione!!! si potrebbe fare...
Il tempo c'e' e anche la voglia...
L'iniziativa del sitoè notevole.. l'importante è non dimenticare che le notizie su Mirabella sono fondamentali per noi che viviamo lontani...
Un saluto a tutti gli amici del Blog!
Ciao

Unknown ha detto...

Il mix va bene: un pò Mirabella, un pò il resto del mondo.Ci vuole qualcuno che scopra le vergogne, soprattutto nostrane!Aspettiamo il consiglio comunale che ci saranno le prime risate!

Unknown ha detto...

Purtroppo ci sono le mele marce e queste devono essere eliminate. Certo che se il papa stimola l'omertà, non ci possiamo aspettare nulla di buono.

sicanosiciliano ha detto...

come disse il grande funari l'anno scorso nella trasmissione di bonolis.....il papa è il più mafioso dei mafiosi!