mercoledì, giugno 20, 2007

Era meglio il pizzino!

Cari Bloggers,

anche l'estate 2007 ci ripropone il tormentone delle intercettazioni telefoniche.
Le "vittime" illustri di tali "fughe di notizie" si lamentano quotidianamente e lavorano alacremente alla legge bavaglio che dovrebbe porre fine alla pubblicazione di tali intercettazioni.

Stranamente, in questo caso, ci sono consensi unanimi da parte di tutto l'arco parlamentare, con l’unica eccezione dell’Italia dei Valori del solitario Antonio Di Pietro.

Anche se spesso sono state pubblicate intercettazioni "frivole" che essendo privati pettegolezzi, non dovrebbero diventare di dominio pubblico, nella maggior parte dei casi il marcio c'è ed è giusto che il cittadino sappia.

Il tema centrale di questi giorni sono le telefonate dei vertici DS (in primis Fassino e D'Alema) con Consorte ed i “concertisti” in occasione della scalata Unipol su BNL.

La difesa si basa sull'assunto che le telefonate siano state solamente informative e che non ci sia nulla di penalmente rilevante.

Su questo, saranno i giudici a decidere (sempre se li lasceranno lavorare)

La cosa scandalosa è il rapporto incestuoso tra politica e finanza e la constatazione che chi dovrebbe rappresentare i cittadini si comprometta con personaggi al di sotto di ogni sospetto.

Partiamo da una constatazione banale: dare informazioni riservate di Borsa a chicchessìa è un reato (insider trading).
Se un imprenditore comunica al confidente di turno, in anticipo sul mercato, che tale giorno lancerà un'O.P.A su una determinata azienda o passa notizie non di pubblico dominio, gli sta praticamente consegnando un assegno in bianco.

Fassino e D'Alema dovrebbero sapere che qualche anno prima, il buon Consorte si era arricchito illecitamente alle spalle degli azionisti Unipol (e quindi del movimento cooperativo, tanto caro alla sinistra).
Nel 2000 la Unipol emise 2 prestiti obbligazionari: Unipol 2000-05 al tasso del 2,25 per cento (codice Abi 147627) ed Unipol 2000-2005 al tasso del 3,75 per cento (codice Abi 147628). Il volume di contrattazione di tali titoli era assai modesto (circa 20-30 mila euro al giorno). Nel Gennaio 2002 il volume degli scambi aumentò di circa mille volte.

Il titolo oscillava da 90 a 93.

Il 4 Marzo 2002 Unipol annuncia il riacquisto delle proprie obbligazioni a 100. Ammettiamo che Consorte e i manager Unipol fossero degli incapaci e degli analfabeti. Se avessero tenuto in vita i prestiti e sfruttato la differenza di rendimento rispetto ai Btp 2005 (allora sul 4,65%), la società avrebbe potuto lucrare circa 12,8 milioni di euro con le Unipol al 2,25% e 1,3 milioni con quelle al 3,75%.
Perché buttare via oltre 14 milioni di Euro?

Semplice: perchè i soliti “furbetti del quartierino” hanno guadagnato milioni di Euro a botta sicura, sulle spalle del parco buoi.

Evidentemente queste malefatte non bastano, tanto è vero che D’Alema, nell’ultima puntata di Ballarò, ha dichiarato che "si parla (di Consorte) come se fosse Al Capone, ma neppure è stato rinviato a giudizio"

Leggiamo l'Ansa del 25 Ottobre 2006:

"Condanna a Milano per Giovanni Consorte, Ivano Sacchetti e il finanziere bresciano Emilio Gnutti ai quali sono stati inflitti sei mesi per insider trading in relazione all'acquisto di obbligazioni Unipol. Il giudice monocratico Elisabetta Meyer ha infatti accolto esattamente le richiesta del pm Eugenio Fusco per la quantificazione della pena e ha poi stabilito in 92.500 euro i danni patrimoniali e non patrimoniali che andranno risarciti dai tre condannati alla Consob, parte civile nel processo. Ammonta a 100 mila euro, invece, la multa che dovranno pagare (il pm ne aveva chiesti 300). I tre, secondo la Procura, sapendo in anticipo che la compagnia assicuratrice avrebbe rimborsato anticipatamente due prestiti obbligazionari nel 2002, comprarono o fecero comprare a terzi quei titoli per circa 100 milioni di euro, realizzando notevoli plusvalenze. Secondo l'avvocato Emanuela Di Lazzaro, legale della Consob, 'è stato dimostrato, con questo verdetto, il disvalore che queste azioni creano a danno dell'efficienza del mercato'".

Secondo voi, ci è o ci fa?

7 commenti:

Unknown ha detto...

Chissà come mai nessuno glielo ha fatto notare! E che dire dell'origine delle fortune dei furbetti?

Redazione ha detto...

Dalla rubrica Carta Canta di Marco Travaglio:

"Spero che i testi delle telefonate vengano resi pubblici, in modo che tutti possano constatare che si tratta di conversazioni puramente informative e che non c%u2019è nient'altro che uno scambio di opinioni" (Piero Fassino, l'Unità, 12 agosto 2005).

"E' uno scandalo che telefonate private, dove non c'è nulla, finiscano spiattellate sui media. Così non si lede il diritto di alcuni esponenti politici, ma si lede la Costituzione e uno Stato di diritto a difesa delle garanzie di riservatezza che valgono per tutti" (Piero Fassino, Ansa, 12 giugno 2007).

"Il problema è capire perché adesso, per la terza volta torna di nuovo alla ribalta della cronaca politica la questione delle intercettazioni. E' un attacco politico e di un'aggressione a noi, perché siamo il principale partito del centrosinistra e perché stiamo contribuendo alla costruzione del Partito democratico. Si punta a indebolire chi vuole una politica più forte. Dobbiamo far vincere la politica rispetto a chi vuole ridurre tutto a un enorme immondezzaio" (Piero Fassino, Ansa, 14 giugno 2007).

"La magistratura è ricorsa a procedure quanto meno discutibili e permeabili. Noi non invochiamo alcun privilegio nè alcuna misura legislativa per i parlamentari, ma invochiamo misure per tutti i cittadini. Le conversazioni telefoniche sono una questione privata per tutti. E le trascrizioni delle telefonate non sono in grado di trasmettere il tono e il timbro della voce. Insomma diventano infedeli" (Piero Fassino, Ansa, 14 giugno 2007).

"C'è stata una palese violazione di fatti privati che ogni cittadino deve vedere rispettati. E che, invece, con le procedure della magistratura di Milano, non sono stati rispettati" (Piero Fassino, Ansa, 15 giugno 2007).

Repubblica.it 21.06.2007

Unknown ha detto...

Io credo che questo modo di pubblicare le intercettazioni sia GIUSTO! soprattutto quando si parla di arricchimenti a spese di povera gente che non sa nulla!
Negli altri paese Europei come Germania, Inghilterra, prima della privacy ci sono i diritti dei cittadini!
Vi posso solo dire una cosa, io ogni giorno ho a che fare con la privacy e con tutte le leggi che escono sul tema... e vi assicuro che ci sono dei paragrafi o "commi" che davvero possono permettere ai truffatori come quelli citati dalla redazione di farla franca... in quanto potrebbero passare a parte Offesa della situazione!

Aggiungo un'ultima cosa...
Di Pietro fa tanto l'anima buona, ma con quei signori li, ci va a cenaù!!!!!
se d'avvero vuole cambiare l'italia portando dei valori, inizi a stare piu attento alle alleanze!!!!

Che palle sta politica... tutti vonu mangiare... e niautre pe farene 5 iorna ri ferie amma travagghiare deci misi!!!!

Vabbe saluti da Roma!!! e come dicono qui... Io li ammazzerebbi tutti!!!

Giuseppe D.

Unknown ha detto...

Ciao Giuseppe, se Di Pietro esce dall'alleanza, rimane isolato e non se lo fila nessuno. Li dentro è in trappola...Però bello che sono tutti d'accordo per proteggersi le loro vergogne! Con la scusa della privacy, non si possono filmare i truffatori e i ladri. Adesso se uno grida al ladro, quello può dire che stai violando la sua privacy!

Unknown ha detto...

Sapete che solo 53 parlamentari hanno assunto i loro segretari portaborse e tutti gli altri li tengono in nero, nonostante ricevano 4000 euro al mese proprio a tale scopo?

Unknown ha detto...

Basterebbe questa intercettazione per renderci cnto della situazione e soprattutto per non dare credito a tutte le dichiarazioni dell'ultim'ora di politici e imprenditori che vorrebbero passare per vittime del sistema, pesci piccoli o quant'altro:

Gianpiero Fiorani: "Ho sentito il presidente (Berlusconi, ndr), commosso della cosa (il via libera appena comunicato dal governatore Fazio al patròn della Banca popolare di Lodi per la scalata all'Antonveneta, ndr)".

Emilio Gnutti: "Io gli ho detto che andremo avanti con Rcs e che ci deve dare una mano...".

Fiorani: "Digli di chiamare il Number One (Antonio Fazio, ndr)".

Gnutti: "Gli ho detto che, se non ci dà una mano, la sinistra prende tutto".

Fiorani: "Ne parleremo domani a voce... La sinistra in questo momento ci ha appoggiato più di quanto abbia fatto il governatore" (telefonata intercettata dalla Guardia di Finanza, per conto della Procura di Milano, la sera del 12 luglio 2005, tra i finanzieri indagati Fiorani e Gnutti. Quest'ultimo era a una cena elettorale col premier Berlusconi a Valeggio sul Mincio).

Rosario Scollo ha detto...

Saluti a tutti, ho ricevuto questa breve mail dal famoso Santo, a questo punto deduco che sia una persona un poco strana...

CIAO COME STAI SONO SANTO SPERO BENE CHE DICE MIRABELLA
COMUNQUE IO
SONO DI ENNA NO DI MIRABELLA !!!!!
MIRABELLA E UNA FANTASTICA
CITTA!!!!!!

CALDO VERO !!!!!

CIAO