martedì, ottobre 09, 2007

L'effetto farfalla e il prezzo del pane

Cari Bloggers,

nel lontano 1979, il fisico Edward Lorenz enunciò una suggestiva teoria, detta "the butterfly effect": il battito delle ali di una farfalla può innescare una serie di azioni e reazioni che possono scatenare un uragano dall'altra parte del pianeta.

Qualche anno fa, un certo Mr.Bush, assieme ad una lobby di petrolieri e costruttori di armi, decise di muovere guerra all'Iraq.
Il petrolio all'epoca costava 36 dollari al barile (25 Euro al cambio attuale) e i sostenitori dell'intervento militare, asserivano che stabilizzata la situazione e riammodernati gli impianti, l'Iraq avrebbe pompato 5 milioni di barili al giorno, spezzando il cartello dell'Opec e portando il prezzo del greggio sotto i 30 dollari, per i prossimi dieci anni almeno.

Purtroppo, e come era ampiamente prevedibile, le cose andarono diversamente: la guerra in Iraq non è mai finita, la situazione politica in medio-oriente è altamente instabile e il prezzo del petrolio ha toccato gli 80 dollari al barile.

Quello che provoca l'aumento del prezzo del petrolio è sotto gli occhi di tutti e ci sembra superfluo dilungarci oltre.

Visto il calo di popolarità e le conseguenze disastrose della guerra, Mr.Bush si gioca una carta per coccolare il proprio elettorato delle aree rurali del Mid-West.

Nel giugno 2005 (vedi dichiarazione ufficiale della Casa Bianca), il presidente ammette apertamente che gli USA sono petroliodipendenti, che i soldi dei contribuenti finiscono agli stati amici del terrorismo e quindi, dobbiamo trasformare il mais in etanolo per spezzare la dipendenza dai combustibili fossili.

In men che non si dica, al CBOT (Chicago Board of Trade) il prezzo del mais sale ininterrottamente e di conseguenza, anche quello del grano.

Purtroppo la massaia e il buon padre di famiglia, con la teoria del "butterfly effect" non ci comprano nè il pane, nè la pasta.

Forse dobbiamo semplicemente rassegnarci ad essere più poveri?

4 commenti:

Giuseppe Giustolisi ha detto...

Riderterminazione prezzo rincaro pane
- premesso che l’aumento del prezzo del grano ha comportato un aumento di circa 0,45 al chilogrammo su quello della farina;
- preso atto che l’aumento dell’energia elettrica e del gas, in particolare, hanno aumentato, ultimamente, altresì, i costi di produzione;
- che i panificatori, a decorrere da giorno 08/10/2007, hanno aumentato da 1,20€ a 2,00€ il prezzo del pane;
- considerato che l’amministrazione comunale ha incontrato la categoria dei panificatori lo stesso giorno, alle ore 19,30, al fine di individuare le soluzioni finalizzate ad evitare l’eccessivo rincaro del pane;

L’Amministrazione e i panificatori hanno raggiunto l’accordo che il prezzo del pane sarà fissato, a partire da giorno 10/10/2007, in € 1,60 al chilogrammo anziché € 2,00.

Il Sindaco e l’Amministrazione ringraziano la categoria dei panificatori per la sensibilità dimostrata che permette di non aggravare oltremodo la sofferente economia della nostra comunità e rinnovano gli impegni assunti per venire incontro ai problemi della categoria.

Con questo documento, che sarà pubblicato domani, si chiude la trattativa tra Amministrazione Comunale e panificatori locali, sperando che il prezzo della farina non lieviti ulteriormente.

Il capogruppo di “Progetto Mirabella” Giuseppe Giustolisi

Unknown ha detto...

Bravo Giuseppe e tutte le parti coinvolte nell'accordo. Quando l'opinione pubblica si muove davvero, qualcosa si ottiene!

Unknown ha detto...

QUESTO è PROPRIO UNA STORIA A LIETO FINE!!!
FACCIO I COMPLIMENTI A CHI HA DIRETTO LA TRATTATIVA E AI FORNAI TUTTI... SEGNO DI CIVILTà E DI VICINANZA AI CITTADINI(CLIENTI)....

UN SALUTO DALLA PIU COSTOSA E PIOVOSA ROMA DOVE UNA ROSETTA COSTA 0,80 CENT
MA QUI SE NE FREGANO!!!
CIAO!

sicanosiciliano ha detto...

complimenti......bravi a tutti e grazia