venerdì, marzo 07, 2008

Intervista a Salvatore Aranzulla

Cari Bloggers,

oggi intervistiamo il mirabellese più famoso d'Italia.
Si tratta di un politico? Acqua! Un artista? Acqua! Un calciatore? Acqua!

Parliamo di Salvatore Aranzulla, giovane divulgatore informatico e blogger di vecchia data, che in pochi anni di attività è riuscito a conquistare un'audience di oltre 400.000 lettori mensili, scrivere 3 libri e diventare parte integrante del portale Virgilio.

Il tutto, frequentando ancora il liceo!

D: Ciao Salvatore, come e quando è iniziata la tua passione per l'informatica?

R: La mia passione per l'informatica è nata per caso. Con i miei genitori eravamo a Caltagirone per informarci sull'acquisto di un climatizzatore, quando li ho convinti ad entrare in un negozio di informatica e li ho costretti, fra urla e grida, ad acquistarmi un PC.

D: Qual'è stato l'evento che ti ha portato alla ribalta?

R: Non c'è stato un evento in particolare che mi ha portato alla ribalta.
Piuttosto sono stati i lettori a decretare il successo del mio blog.
Pubblicando contenuti ed articoli di qualità, si è alimentata infatti una "pubblicità dal basso" che ha fatto conoscere sempre di più il mio blog.

D: Il tuo blog è stato integrato nel portale Virgilio. Per te questo è un punto di arrivo o solo una tappa professionale?

R: L'integrazione all'interno del portale Virgilio.it non è per me un punto di arrivo, ma un punto di partenza. L'entrata in Virgilio.it mi mette a confronto infatti con una realtà editoriale sempre nuova, ponendomi nuovi problemi da risolvere. Per farla breve, è una realtà nuova che mi sta facendo crescere professionalmente.

D: Come vivi la tua fama nell'ambiente scolastico? Le ragazze ti guardano con un occhio particolare?

R: Solitamente distacco la vita professionale da quella quotidiana. Non parlo mai infatti del mio lavoro o della mia attività di divulgatore informatico nell'ambiente scolastico.

D: Che media hai a scuola?

R: In quasi tutte le materie 9. Peccato per l'educazione fisica dove non sono il massimo :-))

D: Puoi uscire a cena con Steve Jobs, Bill Gates, Angelina Jolie. Chi scegli e perchè?

R: Steve Jobs perché sono un accanito sostenitore della Mela.

D: Nonostante la scarsità di infrastrutture (in primis la mancanza della banda larga), sei riuscito a creare una vera e propria impresa del web. Cosa avresti potuto fare in un contesto più favorevole?

R: Ho in parte risolto i miei problemi tecnologici attraverso una connessione ad Internet con il cellulare, ma avendo una connessione a banda larga si potrebbe fare molto, ma molto, di più di quello che faccio oggi e senza le grandi difficoltà che una connessione ad Internet lenta comporta.

D: Quante ore al giorno stai davanti al PC?

R: Poche: una o due la sera. Durante il weekend invece molte (non meno di 10 ore) perché curo gli articoli che verranno pubblicati nel corso della settimana sul mio blog.

D: Cosa farai da grande? E dove?

R: Vorrei continuare il mio lavoro di divulgatore informatico, spostandomi a Milano o a Torino.

D: Un sogno nel cassetto?

R: Per il momento, non mi viene nulla in mente :-(

D: Ormai sei talmente famoso, che a te sono stati dedicati dei siti dove si fa la parodia del tuo blog, come nococozza, nonchè una canzone. A cosa devi tanta (im)popolarità?

R: E' una domanda da rigirare a chi realizza le parodie del mio blog. Ti posso svelare un segreto? Mi diverto tantissimo nel leggere le parodie del mio blog e della mia attività di divulgatore informatico ;-))

Grazie per l'intervista!

8 commenti:

Rosario Scollo ha detto...

Grande Salvatore, un ragazzo straordinario per competenza e umiltà, un vero esempio per tutti i mirabellesi.
Spero che ci sia presto una conferenza pubblica dove Salvatore possa presentare il suo ultimo libro e illustrare i suoi vari impegni in campo informatico.
Salvatore è l'orgoglio di Mirabella, bravo, siamo tutti con te.

Con stima da Rosario Scollo

Unknown ha detto...

Ciao Salvo,
sono un tuo compaesano. Ho visitato il tuo sito, ho letto qualche articolo e ho visitato il tuo "controblog" (Cocozza).
Forse la tua impopolarità è dovuta al fatto che alcuni tuoi articoli risultano banali per persone esperte nel settore o che magari gli articoli pubblicati sembrano copie di altri articoli scritti in inglese.
Per fare ammutolire queste "persone" pubblica qualche articolo un pò più pesante e vedi che si calmeranno.
Meglio 1 grande articolo in prima pagina che 100 in ultima, no?

R.G ha detto...

Salvatore è un grande, un orgoglio per noi mirabellesi, un ragazzo con grandi possibilità.
Mi è dispiaciuto leggere ciò che hanno scritto di lui su you tube. Mi rendo conto che l’invidia supera l’orgoglio per un concittadino.

Salvatore, mi rivolgo direttamente a te.
Io capisco che hai bisogno dell’ADSL visto quello che fai, ma la soluzione non è scappare dal problema andandosene in un’altra città, ma insistere per ottenere ciò che si vuole. Ho visto che ti sei mosso in questa direzione, insisti perché scappando non si risolve niente.
Non puoi nemmeno immaginare come sì ci sente a dover andare in un’altra città.
Le forti emozioni che si provano quando dopo un anno d’esilio, perché, per quando tu possa sforzarti ad ambientarti, non riuscirai mai a sentirti al posto giusto, ad ogni modo, prendi l’autobus con la consapevolezza di viaggiare scomodamente per circa 30 ore, ma questo non t’importa, perché quell’autobus ti sta portando a casa.
Dopo aver percorso 2000 km, cominci a vedere da lontano le prime costruzioni a te familiari. Continui a guardare in quella direzione e ti viene in mente una frase che riassume tutto. IL MIO PAESE.
Il bus percorre la via bellomia. Ti accorgi di non essere più stanco, come se quelle 30 ore di viaggio fossero solo un ricordo. Non ti danno più fastidio nemmeno i cattivi odori che 50 persone possono fare in un ambiente chiuso nel mese più caldo dell’anno. Sei felice, non riesci più a stare seduto. Ti rendi conto di essere tornato a CASA.
Emozioni totalmente opposte il giorno del ritorno.
Saluti parenti amici. Alla fine i genitori. Tua madre ti abbraccia con gli occhi pieni di lacrime. Tuo padre dimostra il suo dolore stando in disparte senza dire una parola. Abbracciano i tuoi figli come se quella fosse l’ultima volta, e lì il tuo cuore sembra non reggere.
Lo stesso autobus che all’andata ti rese felice, adesso riparte con te a bordo, lasciando a Mirabella metà della tua vita. Uscito dal paese, ti ostini a non voler guardare indietro perché sai il dolore che fa vedere allontanare quelle costruzioni a te familiari.
Qualche anno fa, mentre camminavo con mio suocero tra le strade di Mirabella, vidimo un anziano contadino, vecchio amico del padre di mio suocero. Dopo una bella chiacchierata, il vecchio contadino disse a mio suocero.
<< Dimmi un po’ figliolo. N’è valsa davvero la pena>>.
Mio suocero stava per rispondere, quando il vecchio appoggia la propria mano sulla sua spalla, e rincarò la dose.<< Bé hai capito cosa voglio dire?! Hai lasciato la tua terra, gli amici, i parenti e soprattutto i tuoi genitori, dov’erano quando avevi bisogno di loro? Dov’eri tu, quando i tuoi genitori, ormai vecchi e sofferenti, avevano bisogno di te? Ormai i tuoi genitori sono morti. Quando tempo hai trascorso con loro?! Se paragoni quello che hai, con quello che hai lasciato, riesci a dire se n’è valsa la pena>>.
Mio suocero abbassò la testa e non poté dire nemmeno una parola.
Da quel giorno non ho più smesso di farmi questa domanda. Una macchina più potente o una televisione più grande possono paragonarsi queste cose?
Bé, la mia risposta è stata sempre la stessa. NO!

Tu dirai “ io vado al nord con un diploma che mi permette di fare il lavoro che desidero fare”.
Quanti giocatori di serie A fin quando giocano in società meno “importanti” sono considerati dei campioni insostituibili. Poi quando passano in club più notevoli, pieno di fuori classe, finiscono per riscaldare le panchine.
A Milano o a Torino quanti tecnici infirmatici potranno esserci? Troppi
Invece a Mirabella potresti essere l’unico.
Le banche, la posta, il municipio e i semplici cittadini potrebbero avere bisogno di un esperto informatico e quell’esperto potresti essere tu! Usa la tua capacità come l’unica possibilità che hai per rimanere lì, dove potrai sempre dire…questo è il mio paese, qui sono a casa mia.

Redazione ha detto...

Ciao R.G, il tuo commento è veramente bello e trasmette l'emozione di chi vive all'estero con la propria terra nel cuore.

Fortunatamente la Germania non è più lontana come una volta e le comunicazioni (pensiamo alla videofonata) rendono la distanza più corta.

Purtroppo chi emigra spesso non ha scelta: non si vive solo di amicizia, famiglia, sentimenti.
Esiste anche il lavoro, il mutuo, l'asilo, la scuola, l'ospedale...

R.G ha detto...

Grazie redazione, anche se quando si vogliono esprimere certe sensazioni cercando d’essere più sintetico possibile, non sempre si è chiari.
Ho letto il mio commento solo dopo averlo inviato, e mi sono reso conto che qualche correzione andava fatta, soprattutto la punteggiatura, per poter rendere il messaggio più scorrevole.
Comunque, ho capito che non vi siete limitati ad osservare la punteggiatura o qualche frase formulata in modo errato, anzi, avete colto il messaggio che volevo mandare.
Io amo Mirabella e non so che darei per poter ritornare ad essere un mirabellese al cento per cento.

Redazione ha detto...

La Sicilia ha talmente tanto potenziale che se riuscissimo a sfruttarne il 50%, basterebbe e avanzerebbe per generazioni.

Purtroppo non è andata così...

Ieri è uscito un servizio sulle Iene riguardante il tentativo di camorristi napoletani di imporre il pizzo agli italiani a Berlino:

http://www.video.mediaset.it/video.html?sito=iene&data=2008/03/14&id=4774&categoria=puntata&from=iene

La cosa più bella erano le dichiarazioni di serenità delle vittime, che hanno piena fiducia nelle istituzioni, che fanno la cassa senza chiudere la porta, che lasciano tranquillamente le sedie e i tavolini fuori la notte.

E che sono fuggiti dal Sud-Italia per non sottomettersi alla mafia!

E questo a Berlino, che comunque è una delle città più pericolose della Germania!

Unknown ha detto...

Ciao,

il problema è una difficoltà tecnica. La mancanza di connessione ad Internet veloce (ADSL) e di trasporti mi creano moltissime difficoltà lavorative, che non ne esisterebbero altrove (es Milano/Torino).

Da qui la necessità di spostarmi,

SA

R.G ha detto...

Salvatore, l’ADSL prima o poi arriverà, tu continua ad insistere sia per te che per tutti i mirabellesi.
Tempo né hai ancora tanto. In mirabellese si dice: u meghiu tempu è chiddu chi vena a pressu.
In gamba ciao.