mercoledì, ottobre 24, 2007

La Cupola

Cari Bloggers,

molti di voi ricorderanno i primi anni '90, quando la Mafia faceva saltare allegramente in aria i magistrati scomodi.
Per fare ciò, si usava il tritolo e non si badava nè a spese, nè a conseguenze (basti pensare alla strage di Capaci, dove venne fatto saltare un intero pezzo di autostrada pur di uccidere un solo uomo).

Giusto perchè non si dimentichi, ciò succedeva perchè questi magistrati scomodi stavano scoperchiando delle pentole che andavano tenute ben chiuse.

Il tritolo, la normalizzazione, le cosidette "leggi vergogna" (di cui Prodi si è evidentemente dimenticato), avevano indotto una parte della magistratura a chiudere qualche occhio e girarsi dall'altra parte.

Ogni tanto c'è però qualche magistrato, che non è un grande, un idolo o un eroe, ma semplicemente qualcuno che fa il proprio dovere.

E purtroppo facendo il proprio dovere, ci si può avvicinare alle famose pentole da non scoperchiare.
Luigi De Magistris è uno di questi e stavolta l'ha combinata grossa: è addirittura giunto al livello degli amici degli amici!

Breve ripasso: De Magistris è titolare dell'inchiesta "Poseidon", che si occupa dei finanziamenti e delle truffe per la costruzione dei depuratori delle acque reflue in Calabria.
I media e i politici di turno spendono un mare di parole sulla questione, con l'evidente intento di anestetizzare l'opinione pubblica.

Purtroppo questo caso è (anzi era) di una evidenza lampante:

1) Sono fluiti i finanziamenti pubblici per i depuratori? Si
2) Sono stati realizzati i depuratori come previsto? No

Il buon magistrato si studia gli atti e verifica le responsabilità, facilissime da accertare ai livelli più bassi (basta vedere chi ha firmato gli atti), un pò più complesso risalire alle coperture politiche.
Per non sbagliare, gli si toglie l'inchiesta e si lascia tutto così com'è.
I soldi si sono persi, la Calabria annega nella propria merda e nessuno è colpevole.

Ma il buon De Magistris continua a lavorare e in un'altra inchiesta (la famosa "Why not"), scopre un'altra voragine di soldi pubblici finiti agli amici degli amici. Stavolta però i presunti amici di alto livello sarebbero nientepocodimenochè il ministro della giustizia Mastella e indirettamente, lo stesso presidente del consiglio Prodi.

La prima reazione del ministro è quella di mandare un'ispezione al magistrato che indaga su i lui. In un primo momento, l'agitazione di Mastella è incomprensibile: ancora non si sapeva che l'indagine lo avrebbe coinvolto.
E non si saprebbe nemmeno adesso se la massoneria e le talpe non si fossero messe alacremente all'opera.
Ma il ministro, evidentemente, aveva dei validi motivi per agire così tempestivamente.

Poi chiede il trasferimento del pm.

Infine, riesce a far togliere l'inchiesta a De Magistris, perchè ci sarebbe incompatibilità: tu De Magistris ce l'hai con me perchè ti ho mandato gli ispettori, quindi non sei sereno nella tua azione.

Rapporto causa/effetto ribaltato, ma nessuno lo fa notare.

Il problema più grave è che con l'avocazione dell'inchiesta a De Magistris, si è stabilito il concetto di impunità dei potenti, con tanto di sigillo a norma di legge: qualsiasi magistrato che indaghi sul politico di turno, verrà messo sotto inchiesta. L'inchiesta causerà ex post un'incompatibilità ambientale e il magistrato verrà rimosso. Avanti il prossimo!

Che futuro ha una nazione dove un corto circuito procedurale garantisce sonni tranquilli agli infami?

Almeno prima, ci si doveva sporcare le mani col sangue.

Adesso bastano timbro e firma!

8 commenti:

Unknown ha detto...

Non ci vuole tanto a capire che Mastella ha paura della verità. E visto che Prodi lo copre....

sicanosiciliano ha detto...

emigrazione di massa,questa sarebbe la cosa da fare...così quando i politici chiederebbero :" ma perchè tutti i nostri cervelli e lavoratori abbandonano l'italia?",uno dovrebbe rispondere :"perchè siete un pugno di ladri che non è possibilie nemmeno mandare in galera e quindi andiamo via da questo posto,divertitevi tra di voi ora".......
è vergognoso.....VERGOGNOSO!

Unknown ha detto...

E il bello è che non c'è alternativa.Ci riprenderemo il Berlusca!Poveri noi!W De Magistris!

Unknown ha detto...

Porco GIUDA.. Gattina Ha ragione!!! viviamo con la merda fino al collo....
Mastella invece di dimettersi dopo tutti sti scandali, va a ballarò a difendersi...

Con questa gentaccia al governo L'italia non andrà mai avanti... ma la cosa peggiore e che non riusciamo a fare in modo che se ne vadano! ve ne rendete conto che dobbiamo aspettare che muoiano tutti prima di cambiare qualcosa?
Mastella - Mortadella - Berlusconi - Maroni -
E se visto il caso di Andreotti campano fino a 90 e passati anni siamo apposto.
In italia le decisioni le hanno sempre prese loro! sarebbe il caso che un vecchio di 70 anni se ne vada e lasci il posto a uno piu giovane!


Io c'ero e allora lo ripeto...
Politici!!!
VAFFANCULO!
Giuseppe da roma!!

Unknown ha detto...

Dimenticavo!!!

Ma il PD a che cavolo serve? se ci sono sempre le stesse persone dentro?

Riflettete amici - riflettete!

Redazione ha detto...

Ciao Giuseppe, calcolando l'innalzamento dell'età media, il miglioramento delle cure mediche (e l'assoluta disponibilità delle stesse per chi se le può permettere), possiamo pronosticare realisticamente almeno altri 30 anni di attività a tutti gli attuali politici.
La famosa proposta di legge dei 2 mandati non verrà mai approvata, quindi rassegnamoci :-(
L'unico barlume di speranza è proprio la cattiveria di questa classe politica, che unita alla precarietà e al progressivo impoverimento della nazione, sta facendo incazzare chi fino a qualche anno fa stava tranquillo.

Mastella:continua così!

Unknown ha detto...

Ragazzi Oggi a roma c'e' stata la manifestazione degli statali precari!

Non so chi di voi possa risentirsi, ma Ci stanno tassando maggiormente per fare andare in pensione i politici attuali!

Redazione ha detto...

Tu prima di andare a dormire, pensa che Irene Pivetti (l'ex verginella che ora si veste da Catwoman), avrà pensione, scorta, segreteria e autoblu fino alla fine dei suoi giorni. Che saranno tanti!