domenica, febbraio 24, 2008

Un uomo, una parola.

«Amo questa terra, farò di tutto per impedire che lui possa danneggiare la Sicilia con la sua elezione. Lo contrasterò sino alla fine»

Totò Cuffaro 9.02.2008

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“Sto lavorando per il nostro sogno, non sono uno che si arrende, non mi arrendo mai, anzi vi dico: porteremo questo sogno a casa”

Gianfranco Miccichè "We Shall never Surrender!" 18.20.2008

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[...] Devo ancora incontrare il Pres. Berlusconi, non mi farò convincere a fare qualcosa che possa aiutare il cuffarismo a sopravvivere.[...]

Gianfranco Miccichè "Sogno, non trattativa" 19.2.2008

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[...] Non solo non ho mollato, ma mi sento più carico che mai. [...] [...]La partita è aperta e vi confermo che, comunque vadano le cose, sarò schierato contro il cuffarismo.[...]

Gianfranco Miccichè "Io Prometto, Fermezza..." 20.02.2008

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[...] Ho parlato con il Presidente Berlusconi ed ha capito il perché della mia battaglia VERA contro il metodo del “cuffarismo”, gli ho chiesto di non provare nemmeno di trattare ed invece di sposare la nostra battaglia e schierarsi con noi. Non so se lo potrà fare. conoscendolo spero di si. Abbracciandoci gli ho detto comunque che io non posso tradire un sogno, una speranza di tutto il popolo siciliano. Mi ha detto che, comunque finisca, lui ci sarà sempre. E’ un uomo straordinario, gli voglio un grandissimo bene, ma per me, oggi, non c’è amore che superi quello per la Sicilia e i siciliani onesti, liberi, coraggiosi e sognatori.[...]

Gianfranco Miccichè "Dream...No, Truth!" 21.02.2008

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[...] Sono fermamente convinto che in Sicilia il vento stia cambiando direzione, spira il vento del cambiamento[...]

Gianfranco Miccichè "Il Valore del Silenzio..."22.02.2008

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[...] Non ne posso più di stare dentro i palazzi del potere che mi stanno togliendo la salute, ma non la grinta né la voglia di andare avanti fino in fondo! Ormai la stagione dei silenzi è terminata e quindi stasera vi aggiornerò sullo stato delle cose. Se sapeste quanto è difficile, in Sicilia, scardinare alcune logiche di losco potere!!! [...]

Gianfranco Miccichè "La Trattativa Continua..." 23.02.2008

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"Tempo scaduto per chiacchere e perdite di tempo della politica romana, la Sicilia e il Mezzogiorno non aspettano i riti di politicanti che tra loft e salotti, feste e festini, interviste e battute più o meno intelligenti, dimenticano che per cambiare il destino della nostra terra straordinaria non bastano le parole di circostanza. Noi si comincia: per la nostra gente e per la nostra terra".

Raffaele Lombardo 21.02.2008

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[...]"Silvio Berlusconi mi ha chiesto di essere il garante, a livello di governo nazionale, del rinnovamento e del cambiamento nella politica siciliana: io fino ad oggi mi sono sempre rifiutato per non dare l'idea di alzare il prezzo ma oggi quella partita è finita e la situazione è diversa".[...]
[...]"Sul piano siciliano sceglierò gli uomini della giunta Lombardo ed è possibile che presenti una lista composta da giovani, da nuove idee, per continuare la battaglia di rinnovamento.[...]

Gianfranco Miccichè 24.02.2008

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"Miccichè mi ha garantito che si è schierato apertamente e convintamente a sostegno della mia candidatura a presidente della regione".

Raffaele Lombardo 24.02.2008

31 commenti:

Unknown ha detto...

Una farsa! Fari ndrasiri u sceccu pi n'culu!

Unknown ha detto...

Miccichè si è giocata la sua credibilità. E Berlusconi ha capito che i siciliani siamo dei pecoroni. La cosa brutta è che ha ragione!

Redazione ha detto...

Marco Travaglio ci segue a ruota:

http://www.repubblica.it/2003/k/rubriche/cartacanta/25-febbr/25-febbr.html?ref=hprub

Unknown ha detto...

L'ennesima pagliacciata dimostra l'assoluta mancanza di dignità e della nostra classe politica, e dell'elettorato. Tutti gridano a voce forte la necessità inprocrastinabile di combattere clientelismi e nepotismi. Adesso qualcuno ci spieghi gentilmente come e perchè Lombardo sia la persona giusta per sanare queste piaghe. Di Anna Finocchiaro non posso dire ne male ne bene, ma con Lombardo andiamo a colpo sicuro in una direzione: il baratro!

sicanosiciliano ha detto...

vedo che giuseppe giustolisi ha il proprio blog adesso...interessante la descrizione della sua vita...il fatto di essere stato eletto capo classe alle elementari...il curiculum del pefetto politico....sono curioso di vedere se troverà il tempo di rispondere ai VECCHI amici del forum qui !

Giuseppe Giustolisi ha detto...

Non potrò mai abbandonare questo forum, mi piace confrontarmi, con chiunque, non mi ritengo un politico perfetto, anzi tut'altro, ho molte carenze che cerco di sopperire con l'impegno. Cerco sempre di migliorare e di accogliere e portare avanti istanze presentate da persone molto più in gamba di me.
Il blog l'ho aperto per avvicinarmi ancora di più ai miei concittadini, per esprimere i miei pensieri, senza che la redazione di questo sito, sia accusata di pubblicizzarmi. Vero mi sono dimenticato delle scuole elementari nel mio curriculum...anche lì ero capoclasse, questo a dimostrare che sin dall'infanzia ho cercato di mettere le mie limitate capacità a disposione degli altri.
www.giuseppegiustolisi.blogspot.com

Rosario Scollo ha detto...

Mi piacerebbe molto avere Giuseppe Giustolisi come Assessore, una persona in gamba che merita fiducia per la sua passione politica.

Ma visto che noi mirabellesi siamo tutti disperati perchè non abbiamo l'Adsl in paese, non ci resta che votare in massa il PD alle prossime elezioni perchè Veltroni ha promesso la banda larga in tutta Italia.

Giuseppe Giustolisi ha detto...

Ti ringrazio molto, per quello che dici Rosario, ma amministrare è una cosa molto difficile, guarda ti parlo con molta sincerità, non pensavo assolutamente che fosse così complicato passare dalla teoria alla pratica, giornalmente mi scontro con tutte le problematiche del nostro ente, e siccome sono uno che le cose se lì tiene dentro, poi sto male con me stesso.
L'impegno c'è, ma non basta e sinceramente devo studiare di più devo imparare tanto, avere la responsabilità di governo fa piacere per carità, ma devo stare inanzitutto in pace con me stesso.
Se da Amministratore della cosa pubblica non riuscissi ad incidere starei male per sempre, per questo è mia intenzione camminare piano e fare le giuste scelte, posso sembrare calmo e sereno, ma agisco troppe volte d'istinto e questo mi porta a litigare con tutti, se non si ha la collaborazione diventa impossibile amministrare, perciò devo migliorare anche caratterialmente.
La passione, la mia passione non si spegnerà, per nessun motivo, chi ha intenzione può aiutare la nostra comunità anche da semplice cittadino ed è quello che farò sempre.

www.giuseppegiustolisi.blogspot.com

Unknown ha detto...

Il Forum ha fatto scuola e un altro blog è un segno di cambiamento. Adesso sei costretto ulteriormente alla coerenza e lealtà verso l'elettorato. Vedi la figura asinina che ha fatto Miccichè col suo blog?

sicanosiciliano ha detto...

a propostio di adsl....giustolisi può darci qualche novità??

Giuseppe Giustolisi ha detto...

Sul sito la Sicilia.it hanno pubblicato, visto i sondaggi su questo blog, che mi fanno pensare che vi sono parecchi Grillini...

Anche gli amici di Beppe Grillo hanno annunciato che presenteranno una propria lista alle elezioni siciliane e un candidato alla presidenza della Regione. La conferma alle voci circolate in questi giorni è giunta con una e-mail, inviata da Nicolò Conti, che annuncia una conferenza stampa per domani a Palermo.

Massimo riserbo sul nome del candidato a governatore e anche sui nomi che saranno inseriti in lista. Il portavoce degli Amici di Beppe Grillo non ha voluto confermare nemmeno l'indiscrezione circa la possibile candidatura in lista di Sonia Alfano, figlia del giornalista Beppe ucciso dalla mafia a Barcellona Pozzo di Gotto.

@sicanosiciliano
Sull'adsl, invierò un documento alla voce di Mirabella per elencare e raccontare la vicenda filo e per segno, non mi sento di fare proclami, aspetto risposte concrete da parte di Telecom, ecco questo è un caso che mi fa star male, vedremo, parte una comunicazione al giorno e telefonate continue, inoltre sta lavorando per sbloccare la situazione anche una persona di cui non cito il nome che ha rapporti diretti con i funzionari dell'azienda di telefoni. Ma anche qui siamo di fronte ad una barzeletta...
www.giuseppegiustolisi.blogspot.com

francesco ha detto...

Spunto di riflessione per i frequentatori del blog e per la redazione....
A proposito di liste e di partiti puliti:
"Di Pietro moralista:
Idv zeppo di inquisiti"da Il Giornale del 27 febbraio

- Non sono pochi i seguaci di Antonio Di Pietro su cui pendono inchieste, richieste di condanne, sentenze avverse e tante, troppe, ombre. Lo stesso «Tonino nazionale» è indagato dalla Procura di Roma - con la tesoriera del partito, l’onorevole Silvana Mura - per truffa aggravata, appropriazione indebita e falso in un procedimento che cerca di fare luce sulla gestione delle risorse finanziare dell’Italia dei Valori. L’ex Pm è «sotto processo» anche all’ordine degli avvocati di Bergamo perché quando lasciò la magistratura per fare il legale, prima difese il suo miglior amico accusato della morte della moglie a Montenero di Bisaccia, eppoi si costituì parte civile nello stesso procedimento. Tradendo due volte: l’amico e il cliente.

BROGLI ELETTORALI
Tra gli uomini più vicini a Di Pietro nei guai c’è Paride Martella, esponente dell’Idv e consulente personale al ministero: arrestato nell’inchiesta sulla società «Acqualatina» che gestisce il servizio idrico nella provincia pontina. Al secondo nome si arriva tramite un vecchio compagno di strada dell’ex Pm, fuoriuscito polemicamente, Elio Veltri. A Radio Radicale Veltri ha raccontato un episodio definito «sconcertante»: «Quando Di Pietro venne ad Amantea fece uno o due comizi con il sindaco che allora era inquisito per concussione e che, mi pare, fu pure arrestato. E ora che è consigliere regionale è indagato per associazione mafiosa». Il sindaco è Franco La Rupa. Va detto che non è mai finito dentro, ma nel 2005 è stato indagato dalla Procura di Paola per presunti brogli elettorali e illeciti nell’utilizzo di fondi della legge 488, mentre l’estate scorsa lo ritroviamo coinvolto nell’operazione «Omnia», indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Il Pm s’è battuto per l’arresto, il gip si è opposto. Tre mesi fa hanno nuovamente contestato l’associazione mafiosa a La Rupa nell’inchiesta «Nepetia» per collusioni con la ’ndrangheta perché ai tempi in cui da sindaco di Amantea saliva sul palco con Di Pietro, La Rupa avrebbe favorito la cosca Gentile. In Liguria due consiglieri su tre hanno avuto problemi giudiziari e quando s’è trattato di svolgere il congresso provinciale, le fazioni in lotta se le sono date di santa ragione. Gustavo Garifo, capogruppo provinciale dell’Idv di Genova, lo hanno ammanettato a ottobre per aver lucrato sugli incassi delle multe. Andrea Proto, consigliere comunale, reo confesso, ha incassato una condanna a un anno e nove mesi per aver raccolto la firma di un morto. Quanto a Giuliana Carlino, consigliere comunale Idv, indagata per averne falsificato migliaia di firme, Di Pietro si è scagliato contro l’ipocrisia della legge e nonostante fosse «iscritta» l’ha candidata alle comunali. Dopo il voto venne prosciolta
CORRUZIONE AGGRAVATA
Per corruzione aggravata è entrato in carcere il segretario Idv di Santa Maria Capua Vetere, Gaetano Vatiero, che secondo i magistrati favoriva alcune Spa in cambio di quote societarie. E che dire di Mario Buscaino, già sindaco di Trapani, nel luglio del 1998 accusato di concorso in associazione mafiosa per voto di scambio. Il filone è quello dello smaltimento dei rifiuti che secondo gli inquirenti era totalmente controllato dai boss Virga e Santapaola. Tre anni dopo beccò 10 mesi di reclusione per infrazioni di carattere amministrativo sul funzionamento di due discariche. Sette anni dopo, fuori dall’Idv, Buscaino corse con la Margherita ma inciampò in un’altra storia di mafia a appalti.

PERCENTUALI SULLE PAGHE
Così Fabio Giambrone, coordinatore siciliano del partito dell’Idv, pretese il ritiro della candidatura dell’ex collega di partito: ma di fronte alla conferma della fiducia a Buscaino da parte dell’Ulivo, l’Idv non protestò più di tanto. Tra i dipietristi c’è anche chi è accusato di aver preteso dai propri collaboratori una percentuale delle loro retribuzioni. È il caso di Maurizio Feraudo, consigliere regionale calabrese, indagato per concussione (per anni avrebbe preteso la corresponsione di un tot sullo stipendio da un suo autista) e truffa, causa domande di rimborso su missioni mai compiute. Feraudo è stato contestato perché, come componente della commissione regionale antimafia, ha espresso solidarietà a Pietro Giamborino, inquisito nell’operazione antimafia «Rima». A Foggia, invece, l'ex assessore ai Lavori pubblici e coordinatore provinciale del partito, Orazio Schiavone, è stato condannato a un mese e dieci giorni per esercizio abusivo della professione. Un altro ex assessore dell’Idv, questa volta a Pescara, e rimasto coinvolto nell’inchiesta «Green Connection» sulla gestione del verde pubblico: è Rudy D'Amico, accusato di associazione a delinquere, abuso d'ufficio, tentata turbativa d’asta e tentata corruzione. E ancora. Vincenzo Iannuzzi, ex sindaco di Lungro (Cosenza), condannato nel 1992 per «falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale» e riabilitato dal tribunale di sorveglianza di Catanzaro qualche anno dopo: Di Pietro l’ha premiato candidandolo al Senato.

MAFIA E ’NDRANGHETA
Stando ai boatos, prossimo transfuga dall’Udeur all’Idv è Ennio Giuseppe Morrone, che sul sito dell’Italia dei Valori veniva trattato così: «Dal 3-9-03 è indagato dalla Dda di Catanzaro nell’inchiesta sulla penetrazione della 'ndrangheta nei lavori della Salerno-Reggio Calabria (...)». Tra i candidati a palazzo Madama, Di Pietro ha puntato su Giuseppe Soriero a cui il foglio calabrese «Il Dibattito» ha dedicato spazio per l’imbarazzata testimonianza al processo di Palmi sulle infiltrazioni mafiose al porto di Gioia Tauro. L’importante esponente Idv si sarebbe rifiutato di fare il nome del mafioso suggeritogli da un imprenditore per evitare ritorsioni.

DOUBLE FACE SULLA P2
L’avvocato europarlamentare Udeur, dato in transito per l’Idv, Armando Veneto, ha smentito seccamente il passaggio in curiosa coincidenza con le reminiscenze dell’ex coordinatore Idv di Catanzaro, Franco Romano, che a Radio Radicale ha ricordato la sua orazione funebre alle esequie del boss Piromalli, orazione ripresa da Marco Pannella per attaccare Di Pietro. E se l’Idv, ufficialmente afferma di «ripudiare la P2 e similari associazioni che tendono a sostituire il potere legale con un potere senza consenso democratico», proprio nell’Idv si materializza un ex piduista. È Pino Aleffi, tessera 762 della loggia di Licio Gelli, candidato in Sardegna. C’è poi Giuseppe Astore, deputato e coordinatore regionale in Molise, coinvolto nel 1989 nell’inchiesta sull’Erim (Ente risorse idriche molisane) poi uscito dal processo.

COME LADY MASTELLA
Per l’ex tesoriere dell’Udeur passato con l’Idv, Tancredi Cimmino, nel 1998 fu chiesto prima il suo arresto e poi il rinvio a giudizio per associazione camorristica, falso e peculato per appoggi elettorali del boss Carmine Alfieri. L’arresto fu negato, poi prosciolto. Aldo Michele Radice, portavoce Idv in Basilicata, consigliere del ministro Di Pietro, è invece alla sbarra dal 2006. Il Pm ha chiesto 9 mesi per una storia simile a quella di lady Mastella: la raccomandazione di un manager sanitario. Poco prima della presentazione delle liste 2006, Di Pietro fu costretto a rinunciare alla candidatura di Alberto Soldini, contestato presidente della Sambenedettese calcio: gli ultrà gli tirarono addosso pietre e sputi. La black list continua con Sergio Scicchitano, avvocato personale dell’ex Pm, e dal 20 luglio 2006 membro del Cda dell’Anas con Di Pietro ministro delle Infrastrutture. Candidato nel 2001 al Senato e capolista, nel 2005, alle regionali del Lazio, Scicchitano è il liquidatore giudiziale della Federconsorzi, il cui crac coinvolse 15mila risparmiatori. Sul sito di Tonino i fan accusano Scicchitano di non aver eseguito, in almeno due casi, sentenze passate in giudicato che risarcivano in parte i piccoli risparmiatori. A dirla tutta, nel 2002, Scicchitano viene anche nominato dal comune di Roma delegato per la tutela dei consumatori. Carlo Rienzi, presidente del Codacons, non la prende bene: «La nomina di Scicchitano è illegale, rappresenta il pagamento di un debito politico da parte di Veltroni all’Idv per il suo appoggio politico». Voto di scambio, per dirla coi Pm di Napoli

Unknown ha detto...

Dal blog di Antonio di Pietro


Il Giornale di Berlusconi insieme a Panorama, sempre del gruppo Berlusconi, spara la notizia “Di Pietro indagato” con una sfilza di reati che più ne ha, più ne metta. Sembrerebbe che stiano facendo chissà quale indagine nei miei confronti e chissà quali reati avrei commesso assieme ad altri dirigenti dell’Italia dei Valori in riferimento a contributi pubblici ricevuti.

I fatti in questione derivano da una serie di denunce presentate da uno dei simpatizzanti e soci aderenti all’Italia dei Valori che ha deciso di andare via perché non condivideva più la nostra politica, e ha messo in piedi un’infinita sfilza d’atti giudiziari, ben 13 in sede civile ed uno in sede penale. Tutte le cause in sede civile sono terminate e hanno visto soccombente e condannato alle spese processuali. Questo soggetto non ha nemmeno pagato le spese processuali a cui era stato condannato dai vari tribunali, ben 13, e gli è stata sequestrata e messa in vendita la casa, proprio perché non adempiva ai provvedimenti del giudice con riferimento alle sue false affermazioni negli atti di citazione proposti.

Sempre per gli stessi fatti, questo soggetto ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica, che già dal marzo dell’anno scorso ha richiesto l’archiviazione per l’insussistenza dei fatti, affermando in via preliminare di tenere presente che il soggetto in questione è emotivamente coinvolto in tutte le vicende presentate e non è chiaramente sereno nelle sue espressioni di volontà. Parole della Procura della Repubblica, una richiesta d’archiviazione, e non di indagine, dove non sono stato nemmeno interrogato perché non è stato necessario, che viene trasformata oggi, a ridosso delle elezioni politiche, dai giornali di Berlusconi, Il Giornale e il Panorama, in un’accusa da sparare in prima pagina per cercare di denigrare e diffamare l’avversario.

C’è bisogno di una riflessione. Quando ho posto e proposto nei giorni scorsi la necessità di un’informazione non asservita agli ordini del padrone, un’informazione indipendente e trasparente. Democratico è quello Stato e quel popolo in cui chi governa è sottoposto, tra i tanti controlli, a quell’informazione che dice i fatti per come stanno realmente.
In occasione delle elezioni del 2006 questi stessi fatti erano già stati utilizzati, perché vecchie denunce del 2004, e che già erano state richieste tutte le archiviazioni ed erano già state disposte le sentenze civili che hanno rilevato la totale insussistenza di questo grafomane che va in giro nei tribunali a fare denunce. Nel 2006 le hanno utilizzate per tentare di screditarci in campagna elettorale, e sono state riesumate oggi solo per un fatto tecnico, che vi spiegherò a breve, che serve a screditare durante la campagna elettorale.
Il fatto tecnico è molto semplice: se a seguito alla richiesta d’archiviazione la controparte, in questo caso il grafomane di professione, fa opposizione, vi deve essere necessariamente un’udienza dove si discute l’opposizione all’archiviazione.
Penso che non sia stata avviata alcun’azione penale, perché mai è iniziata e mai ci sono state udienze di questo genere.

Morale della favola: se durante la campagna elettorale, proprio nel giorno in cui l’Italia dei Valori e il Partito Democratico sottoscrivono un programma d’impegno preciso di cose che andremo a fare con gli elettori, con azioni concrete in materia di legalità, lavoro, sicurezza ed informazione, questi hanno bisogno di ricorrere a queste falsità per cercare di offuscare l’immagine della campagna elettorale vuol dire che sono proprio alla frutta.

Una seconda morale, più importante, è un'altra: è ovvio che quando diciamo che nel programma della prossima legislatura ci deve essere necessariamente la risoluzione del conflitto d’interessi, questa è la dimostrazione plastica della sua necessità, perché finché metteremo in mano a colui che deve comandare anche il controllo dell’informazione, avremo un’azione continua ed efficace di disintegrazione dell’avversario politico utilizzando proprio gli organi d’informazione. Mi fa male e fastidio, ormai ci ho fatto il callo, ma quante altre persone possono resistere a questo stato di disinformazione nel nostro Paese?

Uno dei temi che l’Italia dei Valori rilancia in questa campagna elettorale, è proprio questo: un’informazione pulita per un Parlamento pulito.

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Per la serie: il bue che da del cornuto all'asino

R.G ha detto...

“ Siamo alle solite”. Tutte le volte che si scoprono gli altarini degli esponenti politici della sinistra, tutti lì a difenderli, a minimizzare i fatti, ad insabbiare i processi.

Bell’utopia credere che i giornali c’informino correttamente.

Non vi siete chiesti perché nessun giornale ha parlato del “munnezza day” di Beppe Grillo, o se ne hanno parlato, solo in modo molto superficiale?

Ricevere una completa e libera informazione su tutti gli eventi, dovrebbe essere normale in un paese democratico, ma io non vedo nessun paese democratico. Voi lo vedete???

Redazione ha detto...

Un paese a democrazia limitata ;-)
Quando il 90% dell'informazione è nelle mani di una persona sola, devi accettare quello che passa il convento.
Per esempio, possiamo prevedere che i servizi sulla gente che non riesce a fare la spesa e arrivare a fine mese, verranno riproposti fino alla nausea.
Al cambio di governo, ottimismo e famiglie sorridenti con le borse piene!

sicanosiciliano ha detto...

se avessimo l'adsl però potremmo liberamente e tranquillamente andare a cercare/guardare le notizie sul web....io ho visto l'intervento di beppe grillo intervistato riguardo al monnezza day su youtube...intervista durata 1 ora! poi sempre su youtube 1 ora di beppe grillo show sempre al monnezza day davanti ad una piazza con 30.000 spettatori e l'unica televisione italiano presente era una rete locale per il resto erano solamente televisioni straniere,infatti nel resto del mondo il monnezza day ha avuto più risonanza ed è stato più seguito che da noi.
ps:riguardo all'adsl....l'india ha dichiarato che entro il 2010 metterà a disposizione di tutti e gratis la banda larga...in india sono 1 miliardo di persone...
quindi se già è impossibile per noi a mirabella avere l'adsl ci fa capire in che paese viviamo!

francesco ha detto...

A proposito di informazione libera e completa,lo possiamo dire che il tribuno d'Italia,il grande moralizzatore,il Savonarola dei giorni nostri,Beppe Grillo insomma,ha una condanna con sentenza passata in giudicato ad 1 anno e 3 mesi di carcere(di cui neanche uno scontato) per omicidio colposo plurimo?

Redazione ha detto...

Circostanza da lui sempre dichiarata e per tale motivo lui NON si candiderà a qualsiasi elezione.

Nel 1980 provocò un incidente automobilistico dove persero la vita 3 persone che erano a bordo con lui.

In ogni caso, Beppe Grillo non è il santo o il guru sceso dal cielo che salverà il mondo: è un comico con delle idee che stimolano la riflessione.

E anche lui, come tutti noi, non è infallibile e può dire qualche cazzata.

Piuttosto chiediamoci perchè deve essere un comico a spingere la classe politica a candidature pulite.
O perchè debba essere un comico ad informarsi e informare la gente che esistono alternative agli inceneritori.

O piuttosto perchè debba essere un comico a scoprire in anteprima certi scandali finanziari...

Unknown ha detto...

Piuttosto avete notato che rete 4 fa vedere giorno per giorno gente che non arriva a fine mese, che prende i resti al mercato...Se vince Berlusconi, ste cose spariranno! E il fatto che Grillo venga oscurato vuol dire una cosa: hanno paura di un comico. E che nazione è una nazione dove la classe politica ha paura di un comico? Fatemi il piacere! Se fanno una lista, la voto!

sicanosiciliano ha detto...

francesco il tuo mi è sembrato il solito tentativo di mettere in cattiva luce una persona che è onesta.grillo ha sempre dichiarato di avere la fedina penale "sporca"....ma è stato un incidente stradale...cosa che potrebbe capitare a me o a te o all'autista del papa......mica ha sparato col mitra e fatto uno sterminio.....
e mi sembrano fuori luogo anche tutte ste parole che hai usato "il tribuno d'Italia,il grande moralizzatore,il Savonarola dei giorni nostri"....guarda che grillo fino ad ora ha solo parlato....nella merda ti ci hanno messo la grande famiglia dei parlamentari inutili che ci governano e non grillo. grillo è un comico,un comico che dice la verità e per questo motivo è scomodo e sta scomodo ai politici e come sembra ovvio anche ate perchè dice LA VERITA'!!! PUNTO

Unknown ha detto...

- Dal Corriere della Sera del 26 febbraio -

CATANIA - Una delle creature di Raffaele Lombardo cresciute più in fretta si chiama «Pubbliservizi», società di servizi il cui principale committente è proprio la provincia di Catania. Nata nel 2005 si è fatta grande in poco tempo: ha 500 dipendenti e costa al bilancio provinciale 15 milioni di euro. Dentro c’è un esercito di guardiani, giardinieri, custodi e addetti alle pulizie: molti sono ex lavoratori di cooperative transitate sotto l’ombrello della provincia, altri sono stati assunti per chiamata diretta. Un modo semplice per assumere a tempo indeterminato personale che si considera a tutti gli effetti dipendente della provincia senza dover espletare concorsi e osservare blocchi alle assunzioni. Andando avanti così quella che molti chiamano «la provincia due» si avvia a contendere il primato di dipendenti alla «provincia uno» con i suoi 760 assunti. E Lombardo qualche settimana fa ha pure bandito i concorsi per assumere altro personale. La «Pubbliservizi» è solo un tassello del sistema su cui l’erede di Cuffaro ha costruito la sua forza elettorale. Per il resto è una corsa continua ad occupare posti di comando da trasformare in moltiplicatori di consensi. Raffaele, come lo chiamano tutti, entra ovunque ci sia da spartire incarichi buoni per controllare «clienti» e posti di lavoro. A Catania è ormai l’ asso pigliatutto. All’aeroporto la «Sac Service» è guidata dal fido Orazio D’Antoni. L’autorità portuale ufficialmente è guidata da un uomo di An, Santo Castiglione, che risponde più a lui che al suo partito. Nulla sfugge al controllo di Lombardo: dalle municipalizzate alle nomine nei due principali enti culturali, Stabile e Bellini, fino alle presidenze delle neonate società di raccolta dei rifiuti. Con l’«Ato Ambiente» e «Ato Ionica», per esempio, ha accontentato Mimmo Calvagno e Mario Zappia, transitati all’Mpa dalla Margherita. Ma se c’è un settore in cui Raffaele si segnala è la sanità. Il direttore dell’Asl è un amico della prima ora, Antonio Scavone, mentre le quattro aziende ospedaliere cittadine le ha dovute dividere con l’azzurro Pino Firrarello. Così a Catania i primari devono avere il placet di Lombardo o Firrarello. E tutti, compresi esponenti del centrosinistra, non sanno resistere al fascino del potere di Lombardo. Più che ai tempi del viceré andreottiano Nino Drago. Ne sa qualcosa il presidente degli industriali Fabio Scaccia che, forte dell’indicazione del ministro Bianchi, pensava di essere già il nuovo presidente dell’autorità portuale. Fino a quando (lo ha raccontato in un’assemblea) non gli è stato consigliato: «Lascia stare Bianchi. Ci parlasti cu Raffaele?». Persino il tanto bastonato Scapagnini è stato nell’ ultimo periodo un sindaco commissariato. Basti dire che Catania è l’unica città d’ Italia dove il capo del personale, il ragioniere generale e l’ingegnere capo lavorano sia alla provincia che al comune. E nel suo esercito Lombardo ha arruolato di tutto: ex missini, ex verdi, ex comunisti. L’ importante è che portino voti. Con Raffaele si lavora secondo uno schema che ricorda i sistemi di vendita multilevel (per capirci quelli delle pentole o delle scope elettriche). Diventi capo area se fai un fatturato cento, vieni promosso capo-zona se lo porti a mille. E così via in una continua corsa al rialzo sotto le bandiere dell’autonomia.

Unknown ha detto...

da "Mani Sporche", libro pubblicato da Chiarelettere e scritto da Barbacetto, Gomez e Travaglio.

"Il 13 maggio 2001 Silvio Berlusconi vince le elezioni e torna a Palazzo Chigi. Molte cose sono cambiate rispetto al 1994, l'anno della sua «discesa in campo».
Al Quirinale non siede più Oscar Luigi Scalfaro, ma - dal 1999 - Carlo Azeglio Ciampi, eletto anche con i voti del centrodestra (contrarie soltanto la Lega e Rifondazione comunista) in seguito a uno dei tanti accordi bipartisan che hanno costellato il quinquennio dell'Ulivo.
Nel 1994 il Cavaliere era, almeno personalmente, intonso da accuse giudiziarie.
Nel maggio 2001 è un pluri-imputato con un cumulo impressionante di carichi pendenti: la prescrizione in Cassazione per la tangente di All Iberian a Craxi; la prescrizione in appello per le mazzette alla Guardia di finanza; l'indagine non ancora archiviata a Caltanissetta per le stragi di Capaci e via d'Amelio; l'inchiesta aperta in Spagna per Telecinco; cinque processi in corso: tre per falso in bilancio (Lentini, All Iberian-2, consolidato Fininvest) e due per corruzione in atti giudiziari (Sme-Ariosto e Lodo Mondadori).

Mai, nella storia dell'Occidente industrializzato, un personaggio in queste condizioni ha potuto soltanto pensare di candidarsi alla guida del governo del suo Paese. Un personaggio al quale la Corte d'assise d'appello di Caltanissetta dedica un intero capitolo della sentenza - depositata il 23 giugno 2001 - che condanna 39 boss di Cosa nostra (di cui 29 all'ergastolo) per la strage di via d'Amelio.
Un capitolo intitolato «I contatti fra Salvatore Riina e gli on.li Dell’Utri e Berlusconi», nella sezione dedicata a «I moventi» dell'eccidio che costò la vita a Paolo Borsellino. Un capitolo in cui si scrive, fra l'altro, che Cosa nostra intrecciò con Berlusconi e Dell’Utri «un rapporto fruttuoso, quanto meno sotto il profilo economico»; che per anni il gruppo Berlusconi versò alla mafia «regalìe» sotto forma di «consistenti somme di denaro»; che all'incasso provvedeva inizialmente Vittorio Mangano, il fattore della villa di Arcore, finché dagli anni Novanta Totò Riina decise di gestire il rapporto in prima persona: infatti, «nell'ottica di Cosa nostra, questo rapporto era certamente da coltivare, e ciò spiega il diretto interessamento di Riina e l'estromissione di Mangano dal ruolo assegnatogli». Dunque - concludono i giudici nisseni - anche in questa direzione bisognerà «indagare per individuare i convergenti interessi di chi all'epoca era in rapporto di reciproco scambio con i vertici di Cosa nostra» e per dare un volto ai «non improbabili mandanti occulti delle stragi» del 1992-93.

Ma dei temi della legalità, nella lunga campagna elettorale iniziata sul finire del 2000, si parla poco o nulla. La questione morale pare definitivamente accantonata dalle principali forze politiche. Il centrosinistra - che candida a Palazzo Chigi come premier Francesco Rutelli e come vice Piero Fassino - evita di insistere sull'argomento. Anzi, il 2 febbraio 2001 alcuni suoi leader organizzano una cerimonia di riabilitazione di Craxi, scomparso in latitanza un anno prima: a Palazzo San Macuto, sede distaccata della Camera, il presidente Luciano Violante invoca una «pacificazione» con Tangentopoli e rilancia l'idea craxiana della commissione parlamentare d'inchiesta.
L'ex ministro socialista e ora giudice costituzionale Giuliano Vassalli sostiene che «Craxi è morto in doloroso esilio». Il tutto alla presenza dei familiari di Craxi, ma anche di Berlusconi, Giuliano Amato, Francesco Cossiga, Massimo D'Alema e vari ex socialisti, molti dei quali condannati.
Al termine Stefania Craxi consegna a Violante «le carte dell'archivio privato di Craxi». Nessuno ricorda che, nell'archivio sequestrato nel 1995 in via Boezio a Roma, c'era anche un dossier dedicato a Violante."

francesco ha detto...

L'accenno alla condanna era finalizzato a smitizzare la figura di Grillo che oramai nell'immaginario di molte persone come te è assunto al ruolo di salvatore della patria, di unica fonte di verità assoluta ed insindacabile. La differenza tra te e me, e che io, pur condividendo molte delle battaglie di Grillo, non ritengo che si risolvano i problemi dell’Italia (precarietà, disoccupazione, infrastrutture, sanità allo sbando, prezzi, salari tanto per citarne alcuni) dicendo che tutto va male, tutto fa schifo, i giornalisti sono morti i politici pure oppure invitando i tedeschi ad invaderci per portarci una civiltà che avremmo oramai perso. Nei momenti di crisi è facile cavalcare l’indignazione e l’esasperazione delle persone, puntare il dito, e dire tutto fa schifo, molta gente mi seguirà certamente, ma questo dove mi porterà se non ho un orizzonte ideale-programmatico?il voto di protesta, perchè questo sarebbe il voto a Grillo è un voto sterile. Il movimento di Grillo ha senso se lo intendiamo come un movimento civile di stimolo per la classe dirigente, di mobilitazione dell’opinione pubblica su alcuni temi importanti e di denuncia dei mali del paese, ma se ha la pretesa di diventare un partito, perché è questo che diventerà e le liste civiche sono solo il primo passo vedrete che Grillo scenderà in campo in prima persona alle Europee del prossimo anno, allora non potrà semplicemente denunciare i vizi della politica ma dovrà essere in grado di dare delle risposte ai problemi che ho ricordato prima.sarà in grado?

R.G ha detto...

Incredibile come chi si occupa di politica, continua a dire che con Grillo non si risolverebbe niente, che con l’astensione al voto s’indebolirebbe solo il potere democratico del cittadino, che nonostante tutto, non possiamo fare ameno di questa politica per risolvere i problemi con i fatti e non con le chiacchiere.
Per quando tempo vorranno prenderci per il c…. Si dimenticano che la politica attuale non è stata in grado di risolvere un bel niente, anzi a danneggiato ancor di più la nostra situazione, non sono stai in grado di amministrarci e di fare l’interesse di noi cittadini, visto che è questo il compito di un politico, rappresentare il cittadino.
Non preoccupatevi di cosa farebbe Grillo, se sarà in grado di risolvere i problemi con i fatti o meno, dovreste chiedervi il perché non c’è riuscito chi si ritiene più politico di un comico.
La storia c’insegna che i veri cambiamenti sociali sono cominciati solo dopo che il popolo ha avuto il coraggio di far sentire la propria voce, con il silenzio e con l’indifferenza non si è risolto mai niente.

sicanosiciliano ha detto...

mentre i vari berlusconi,veltroni,mastella,casini una volta eletti che cosa farebbero??? migliorerebbero il paese??non penso proprio.ma sono sicuro al 100% che la loro vita migliorerà tanto...a spese nostre.

Unknown ha detto...

Grillo oltre a denunciare, ha fatto numerose proposte di buon senso. Purtroppo i media nascondono tutto e fanno vedere soltanto l'aspetto distruttivo. E fino a quando noi seguiremo i leader dei partiti come pecore, loro si prenderanno gioco di noi.
Io un voto a Grillo me lo gioco.
Poi vediamo!

francesco ha detto...

per r.g: mi spiegheresti l'utilità, il senso, il fine dell'astensione? io non ci arrivo aiutami tu...per il resto continuo a a ritenere che la risposta ai mali del nostro paese non possa venire da un comico animato da buone intenzioni, che in una democrazia come la nostra,questo l'Italia è oggi nonostante tutti i suoi difetti, le risposte non li danno i comici ma la classe politica e dirigente. se pensate che i seguaci di grillo una volta eletti nelle istituzioni(se lo saranno) facciano la rivoluzione vi sbagliate di grosso. verrano "normalizzati, politicizzati, romanizzati".la parabola di lega nord e msi mi sembra abbastanza esemplificativa:partite come forze anti-sistema, di rottura, di cambiamento avete visto che fine hanno fatto?PS.a titolo informativo chi scrive non fa politica a nessun livello

Unknown ha detto...

Presupporre che i grilli verranno normalizzati è un'eventualità possibile. Ma che la classe dirigente attuale sia nel complesso marcia, è una certezza. Meglio la speranza del miglioramento o la certezza del baratro?

R.G ha detto...
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R.G ha detto...

L’astenersi al voto, sia come atto d’estraneità di disinteressamento da parte del singolo, sia, con riferimento a consultazioni elettorali o a votazione parlamentari, come espressione di volontà contraria alla votazione per motivi vari, da parte di persone singole o di interi gruppi.
I motivi vari sono tanti, e moti sono stati citati anche in questo blog.
Poi, che con l’astensione non si risolve lo stesso un bel niente, siamo d’accordo, visto che il vincitore si decreta ottenendo la maggioranza di voti fra le schede regolarmente votate.
Poi, attenzione, io non aspiro ad una rivoluzione di tutto il sistema, ma un po’ di pulizia nel sistema complessivo. Questo, credo, sia legittimo e condivisibile.
Adesso una scelta c’è, e che piaccia o no, è una scelta che potrebbe portare un po’ d’aria fresca.

Ieri Veltroni ha detto che la lega Nord e quello che lui ha definito la lega sud, il partito di Lombardo, sono incompatibili dentro il PDL. Oggi si legge sui giornali che il PD candida Massimo Calearo, falco di confindustria. Niente di strano???
Ho il sospetto che Veltroni non fosse informato di ciò che succede dentro il suo partito, come se lui mettesse la faccia, ma che a manovrare i giochi siano altri.

Unknown ha detto...

IL PD è semplicemente il meno peggio, anche se ha delle persone brillanti. Vediamo che combina Grillo...